TSD - L'agente di Mosca: 'Ecco perché ha lasciato il Brindisi'
Ritorna alla Nocerina Antonio Mosca. Il centrocampista napoletano classe 2000, cresciuto nel Settore Giovanile dello stesso Club molosso, oltre che in quello della Salernitana, fa ritorno a Nocera Inferiore, dopo un anno e mezzo in cui ha maturato importanti esperienze in Quarta Serie, alla Sancataldese prima e al Brindisi, poi.
In biancazzurro, sono state otto le presenze in questa prima parte di Stagione, con il 19enne talento campano che ha trovato molto più spazio sotto la gestione targata Massimiliano Olivieri, rispetto a quanto sia riuscito a ritagliarsene con l'avvento di Salvatore Ciullo sulla panchina degli adriatici.
Un ritorno, quello di Mosca, all'ombra del "San Francesco", assai gradito e finalizzato dal Club del Presidente Paolo Maiorino con la consapevolezza di aver riportato in organico un Calciatore certamente più maturo e "pronto" rispetto a quando, nel 2017, appena diciassettenne, cercava di sgomitare in una Nocerina composta da giocatori di notevole caratura e nella quale non sarebbe stato semplice per nessuno imporsi a quell'età.
Adesso però, è tutta un'altra musica e le prospettive sono di carattere ben differente da quelle che caratterizzarono quel periodo. Circostanza confermata in Esclusiva per TuttoSerieD dall'Agente di Mosca, l'Avvocato Daniele Sorintano, con il quale ci siamo confrontati a margine di questo importante trasferimento.
Avvocato Sorintano, Antonio Mosca lascia il Brindisi a Stagione inoltrata. Possiamo parlare di aspettative deluse o di percorso positivo, interrottosi solo per la naturale esigenza del ragazzo di trovare il giusto spazio sul rettangolo di gioco?
Sicuramente non si può parlare di delusione, anzi. Il ragazzo è orgoglioso di aver indossato la gloriosa casacca del Brindisi, è cresciuto tantissimo in questi ultimi mesi e per lui resta un'esperienza di crescita fondamentale.
Quali sono i motivi che vi hanno spinto a lasciare in corsa il sodalizio biancazzurro?
La motivazione principale è stata senza dubbio la necessità di giocare con una certa continuità, cosa che a Brindisi è venuta a mancare, specie con l'avvento di Mister Ciullo e la conseguente predisposizione a schierare la squadra con un modulo differente da quello che caratterizzava la gestione Olivieri.
Nulla comunque che vi abbia messo in una condizione polemica nei confronti della Società brindisina. È così?
Assolutamente Sì. Nessuna polemica, anzi; il rapporto con questa Società non si è mai incrinato, siamo sempre stati reciprocamente corretti, schietti e leali. Se abbiamo scelto di andare via, di comune accordo con il Brindisi e lo Staff Tecnico biancazzurro, è stato solo perché c'è l'esigenza di giocare con continuità e in Puglia non c'era più questa possibilità. Da qui la volontà di proseguire altrove il percorso del ragazzo, rimanendo orgogliosi per aver fatto parte di un Club storico e blasonato come quello brindisino.
Avete optato per un ritorno alla Nocerina, preferendo il sodalizio molosso a tante altre realtà che seguivano con particolare interesse il giocatore. Perché si è deciso di fare ritorno a Nocera, là dove Mosca non aveva avuto modo di ritagliarsi uno spazio considerevole fino a un anno e mezzo addietro?
Siamo tornati alla Nocerina innanzitutto perché quello rossonero è un grande Club, storico, prestigioso, che nulla ha a che vedere con il dilettantismo. E poi perché vi sono prospettive importantissime per il ragazzo, voglioso di rimettersi in gioco in rossonero, stavolta da protagonista.
Qual'è stato il fattore determinante che vi ha condotto verso questa scelta?
Sicuramente la bontà del progetto illustratoci, la determinazione palesata dalla Società nel voler ingaggiare il giocatore e poi, non per ultimo, la presenza dei Mister Cavallaro ed Esposito, rispettivamente ex compagno di squadra il primo ed ex Allenatore di Mosca il secondo, ai tempi della Juniores rossonera. La reciproca conoscenza pregressa, ha giocato indubbiamente un ruolo importante affinché si giungesse alla fatidica fumata bianca.
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