Brindisi, finalmente uno STADIO degno di essere chiamato tale: torna a pulsare il cuore del 'Fanuzzi'

Oggi per Brindisi non è un giorno qualunque. Quella di oggi, martedì 10 ottobre, è una data che entra di diritto nella storia del calcio brindisino. Dopo circa 20 anni di indifferenza, il ‘Fanuzzi’ ha avuto le attenzioni che merita e può tornare ad essere chiamato stadio. Un impianto che, finalmente, è in grado di ospitare una partita di Serie C. Molti penseranno che per un capoluogo di provincia questo debba essere il minimo. Ma chi è brindisino lo sa. Qui, almeno fino ad oggi, non è mai stato così scontato, anzi. 

I tifosi biancazzurri, dopo quasi due mesi di sofferenza, finalmente potranno tornare nella loro casa. È vero, a capienza ridotta. Ma almeno non saranno a costretti a veder giocare le partite ‘casalinghe’ della propria squadra del cuore lontani 300 km e dietro una televisione. Lo stesso vale per il club. Sono fin troppi, infatti, i danni arrecati alla società del presidente Arigliano. Tanti i sacrifici compiuti per riportare il Brindisi tra i professionisti ma che, purtroppo, non sono potuti essere ricambiati in questo inizio di stagione a causa di chi in passato dello stadio comunale, probabilmente, ne conosceva solo l’indirizzo. Da oggi, finalmente, torna a pulsare il cuore del ‘Fanuzzi’. Da oggi, finalmente, la famiglia Arigliano non è più sola. Da oggi, finalmente, il ‘Fanuzzi’ non è più vuoto.