Operazione Golden Rouge: 10 fermi per furto e ricettazione di rame
Associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione di rame. Con questa accusa, in attesa della convalida da parte del gip e dell’emissione dei provvedimenti di custodia cautelare, dieci persone, 7 brindisini e 3 baresi, si trovano in stato di fermo. Si tratta di Michele Colaci e dei suoi due figli Angelo e Antonio. Donato Carlucci e di suo padre Vincenzo. Antonio Iaia e Francesco Pisano. E poi il gruppo barese: Alfonso Loizzi e Michele Loizzi (anche in questo caso rispettivamente padre e figlio) e Agostino Navarra. “Golden rouge” (oro rosso), è il nome dell’operazione della Squadra Mobile, diretta dal dott. Francesco Barnaba, scattata all’alba di ieri quando il quartiere Bozzano è stato svegliato da due colpi di pistola intorno alle 5.30. Due spari in aria a scopo intimidatorio per bloccare due dei sette ladri di rame che tentavano di darsi alla fuga alla vista dei poliziotti. Gli agenti si trovavano lungo la strada che costeggia il Canale Patri. La zona è la stessa di un’altra operazione contro i furti e la ricettazione del prezioso metallo, avvenuta il 5 novembre scorso con l’arresto di cinque persone, tre brindisini e due baresi (fra questi Alfonso Loizzi). Un episodio che ha dato il via ad una serie di attività investigative, fino all’epilogo di ieri mattina quando il gruppo brindisino è stato sorpreso mentre consegnava a quello barese 17 quintali di rame. I locali si occupavano del rubare, togliere la guaina, bruciarla e consegnare il rame. Insomma il lavoro sporco…quello poco redditizio, almeno così lamentavano i brindisini, come emerso dalle intercettazioni: “Si guadagna troppo poco” – dicevano tra loro al telefono. Per questo carico avrebbero guadagnato meno di 400 euro a testa…i poliziotti hanno infatti sequestrato 2.500 euro in contanti, oltre a un camion carico di oro rosso e una macchina artigianale che serve per togliere la guaina dal rame. Insomma erano ben organizzati…un grosso business che ha distrutto gran parte degli impianti fotovoltaici – ha detto il procuratore capo Marco Di Napoli nel corso della conferenza stampa.
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