Serie B: Partite truccate, anche il Catania rischia la retrocessione
La polizia ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti del Catania che avrebbero comprato alcune partite del campionato di calcio Serie B appena concluso, per consentire alla squadra di evitare la retrocessione. Agli arresti domiciliari sono finiti il presidente del club, Antonio Pulvirenti, l'amministratore delegato Pablo Cosentino, il direttore generale Daniele Delli Carri. Con loro sono stati arrestati i procuratori Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti. Sono accusati di frode sportiva. Secondo l'accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro.
"Riteniamo che almeno 5 partite, forse 6, siano state truccate attraverso il pagamento di denaro". Lo rivela il procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi sugli arresti dell'operazione "I treni del gol" che ha coinvolto il Catania. Le gare, tutte di B, sono: Varese-Catania 0-3 del 2 aprile 2015; Catania-Trapani 4-1 dell'11 aprile; Latina-Catania 1-2 del 19 aprile; Catania-Ternana 2-0 del 24 aprile; e Catania-Livorno 1-1 del 2 maggio. Accertamenti su Catania-Avellino 1-0 del 19 marzo.
Il nome del Catania era emerso il 19 maggio scorso nell'ambito dell'inchiesta "Dirty Soccer" che portò all'arresto di 50 persone tra dirigenti sportivi, allenatori, giocatori, dirigenti e scommettitori italiani e stranieri che aveva truccato decine di partite del campionato di serie B. L'interesse dell'organizzazione criminale che combinava le partite si era rivolta anche all'incontro Catania-Crotone del 16 febbraio 2015. Alla vigilia dell'incontro uno dei principali protagonisti dell'organizzazione l'albanese Edmond Neriìjaku insieme ad un altro degli arrestati, Ercole De Nicola, si dicevano certi di "combinare" l'incontro Catania - Crotone al punto che Nerjaku investì 21 mila euro sulla vittoria del Catania. Le cose però non andarono come previsto e l'incontro si era concluso con un pareggio, 1-1. Le indagini sono condotte dalla Digos etnea, su ordine della locale Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, con l'ausilio di personale delle Digos delle Questure di Roma, Chieti e Campobasso e del Compartimento della Polizia Postale di Catania.
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