Brigante: "situazione economica drammatica"
Una mozione indirizzata al presidente Vendola e un appello rivolto alle Amministrazioni e agli enti locali, ma anche alle grandi imprese, affinché si aprano i cantieri e si sblocchino le procedure che ne ostacolano l’avvio. Autore dell’iniziativa il consigliere regionale e candidato sindaco Giovanni Brigante, che sottolinea come la situazione economico-sociale a Brindisi sia divenuta drammatica e non più sostenibile.
«Nelle prossime ore presenterò la mozione al presidente della giunta regionale, affinché si affronti una volta per tutte la problematica dei cantieri bloccati o mai aperti, che peraltro Vendola ha già sollevato ieri. Purtroppo accade ancora troppo spesso che le aziende inizino i lavori ma dopo qualche mese siano costretti a bloccarli, perché la Regione non riesce a pagare gli stati di avanzamento. Bisogna trovare una soluzione al problema».
Per quel che riguarda più in particolare la città di Brindisi – dice Brigante – lancio un appello alle grandi aziende presenti sul territorio, ai vertici di amministrazioni ed enti locali, a Provincia, Comune, Autorità portuale, Asi, Camera di commercio, affinché non si frappongano ostacoli all’avvio di tutte le opere già progettate o inserite in programmazione. La città è ferma, ogni giorno ci sono aziende costrette a licenziare o a mettere i dipendenti in cassa integrazione. Dobbiamo evitarlo!
Il candidato sindaco Giovanni Brigante interviene anche sul fenomeno sociale che è diretta conseguenza della crisi economica: «La sede della nostra associazione è situata proprio alle spalle della Caritas, e in queste ultime settimane assistiamo ad un aumento impressionante della richiesta di aiuto. È una situazione straziante, che quotidianamente registro in prima persona, dando ascolto a cittadini che purtroppo versano in forti difficoltà».
Nel corso di una amichevole conversazione con l’arcivescovo Rocco Talucci, Giovanni Brigante, ha ricevuto conferme sullo stato di drammaticità della situazione economico-sociale, a cui la struttura della diocesi e le parrocchie cittadine stanno cercando di far fronte con il consueto lodevole apporto di iniziative di volontariato.
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