I NAC fanno "luce" su Enel
Il Movimento No al Carbone organizza per martedì 26 giugno alle 18.30 in Piazza Vittoria l’incontro pubblico “ No al Carbone Fa Luce su Enel”.
Un’iniziativa per illustrare alla cittadinanza il reale impatto della centrale Federico II di Cerano che uno studio dell’agenzia Europea sull’Ambiente definisce l’impianto più inquinante d’Italia. Ogni anno dai camini della centrale vengono emessi milioni di tonnellate di CO2 , migliaia di tonnellate di Ossidi di Azoto, di Zolfo e polveri sottili, per non parlare di microinquinanti quali metalli pesanti come piombo, cadmio, mercurio, arsenico.
Veleni che provocano, come evidenziato dallo studio della Agenzia Europea sull’Ambiente, danni economici indotti sull’ambiente e la salute valutati in circa 700 milioni di euro all’anno. Inoltre lo studio commissionato da Greenpeace all’istituto di ricerca indipendente olandese SOMO, partendo da tali dati, ha evidenziato come la combustione del carbone provoca 119 morti premature all’anno a Brindisi. Un dato scioccante, una vera e propria strage che da anni si ripete nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni e della politica.
I profitti dell’Enel realizzati a Brindisi sono pari a circa 600 milioni all’anno e colpisce la quasi parità tra essi e i danni indotti alla collettività. Profitti e danni economici non possono scindersi, sono evidentemente collegati nella realtà, solo nei bilanci si separano: all’Enel i profitti a noi i danni.
Noi da sempre impegnati nella richiesta di riduzione prima del carbone e trasformazione a gas poi della centrale siamo quindi assolutamente d’accordo con la campagna che Greenpeace porta avanti in Italia e in particolare a Brindisi spesso luogo delle loro azioni forti ed incisive.
Di tutto questo, mentre la nuova amministrazione continua come le precedenti ad occuparsi del nulla con la riapertura al traffico dei corsi, le promesse di nuovi palazzetti, parleremo martedì con la presenza di Andrea Boraschi Responsabile Nazionale della Campagna di Greenpeace “ Facciamo Luce su Enel” coordinatore delle tante azioni che Greenpeace ha realizzato a Brindisi in questi anni.
Così come parleremo della vicenda degli agricoltori proprietari di terreni intorno al nastro trasportatore con il Prof. Avv. Vincenzo Farina che difende il comitato degli agricoltori, rappresentato da Antonio Nigro.
Agricoltori che hanno visto i propri terreni inquinati da polveri di carbone, come evidenziato da una perizia del tribunale, e oggi in seguito ad un’ordinanza sindacale impossibilitati a coltivare i terreni, privati quindi della loro fonte di reddito. Circa 60 aziende agricole , con lavoratori e famiglie che hanno pagato un prezzo altissimo anche in termini di vite umane essendo alcuni di loro deceduti per neoplasie.
Dal loro esposto alla magistratura è partita una indagine che ha visto indagati 12 dirigenti Enel per getto pericoloso di cose e danneggiamento delle colture e 4 dirigenti Enel per omicidio colposo dopo la morte per neoplasia di tre contadini.
Vogliamo far luce su Enel perché questo territorio non può più sopportare tutto questo, perché è giunta l’ora di chiedere attraverso le prossime convenzioni non più rinviabili una immediata forte riduzione del carbone e una trasformazione a gas dell’impianto nei prossimi 5 anni.
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