Rigassificatore, arriva la confisca. Esultano gli ambientalisti

13.04.2012 23:08

Esultano le associazioni ambientaliste. Dopo cinque anni dal sequestro del cantiere del rigassificatore di Brindisi arriva la definitiva confisca. Accolta, dunque, la richiesta dei pubblici ministeri nel processo alla British gas.
"Avevamo ragione" commentano gli ambientalisti che in una nota chiariscono: "la costruzione del progettato rigassificatore è sotto ogni profilo censurabile e inammissibile. Alla incompatibilità ambientale dovuta alla pericolosità dell’impianto per l’incolumità dei cittadini confermata di recente dal diniego dal Nulla Osta di Fattibilità da parte del CTR e alla inconciliabilità sociale per il suo insuperabile contrasto col modello di economia locale progettato dalle Amministrazioni locali e sostenuto dalla Regione Puglia si aggiunge ora la condanna penale dell’allora presidente pro tempore di British Gas Italia, Franco Fassio, per occupazione abusiva di area demaniale marittima con conseguente confisca  dell’area interessata alla colmata già posta a suo tempo sotto sequestro. Una pronuncia che, pur avendo dovuto prendere atto di alcune amare prescrizioni per gravi reati, conferma i nostri tanti rilievi sull’illegittimità dell’opera progettata e punta ad impedire la reiterazione del reato contestato. Cosa aspettano le competenti Autorità ministeriali a prendere atto di una situazione oramai insostenibile e a revocare definitivamente la autorizzazione alla costruzione dell’impianto a suo tempo concessa e successivamente sospesa?"

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