Morleo: 'Ho accettato Casarano in 24 ore. Brindisi? Niente di concreto?
L’ex Bologna parla della sua nuova esperienza ma non rivolge neppure un ringraziamento al Brindisi che lo ha ospitato per due mesi consentendogli di allenarsi e rimettersi in forma
Archimede Morleo, nuovo calciatore del Casarano ha rilasciato un’intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia. Ecco alcuni passaggi evidenziati da Brindisimagazine.it:
Si è allenato con il Brindisi, la trattativa allacciata sembrava che da un momento all'altro dovesse decollare, poi solo una bolla di sapone.
«I matrimoni si fanno in due, non c'è stata una proposta concreta e tutto si è spento sul nascere. Avevo chiesto ospitalità al Brindisi per prepararmi, anche perché spinto a farlo dal mio amico Merito (calciatore biancazzurro, ndc) e anche per vicinanza visto, che risiedo a Latiano».
Evapora il corteggiamento del Brindisi, c'è il blitz del Casarano con l'attivo e scafato presidente Giampiero Maci e si chiude in quarantotto ore.
«Forse anche meno, in un attimo ci siamo subito messi d'accordo. Si capisce subito quando uno ci tiene a chiudere e a fare in fretta».
Si è chiesto perché il Casarano ha scelto Morleo con la squadra capofila del torneo con nove punti di vantaggio e una Coppa Italia da alzare al cielo nel ritorno di dopodomani con il Corato?
«Questa è una società modello, che farà parlare di sé anche in futuro, perché ha progetti infarciti di ambizioni e può toccare vette impensabili. In altri tempi sono stati in C, l'attuale quadro societario può eguagliare o fare addirittura meglio. Non ci sono in giro molti club, che programmano con una certa serietà. Hanno scelto Morleo per il presente, ma guardano già al domani».
Ha visto qualche gara di Eccellenza?
«Sì, un paio a Brindisi».
Che idea si è fatto?
«Un campionato importante, che il Casarano non ha ancora vinto, ma ha molte possibilità per farlo».
Cosa promette ai tifosi rossazzurri?
«Tanto impegno e soprattutto professionalità».
È pronto per il debutto?
«Sono un po' arrugginito ma in un paio di settimane spero di dare il mio contributo».
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