
Aprile dopo la scarcerazione: "c'è una campagna per dissuadere chi vuol cambiare la città"
BRINDISI - Il caso non è ancora chiuso ma Roberto Aprile ed i diciassette disoccupati possono tirare un primo sospiro di sollievo. Appena appresa la notizia della revoca degli arresti domicialiari, il leader dei Cobas è tornato sulle manifestazioni di solidarietà organizzate nei giorni scorsi. Il caso del comitato ha aperto un forte e polemico dibattito in ambito politico e sindacale: “ringrazio tutti coloro che ci sono stati vicino” – commenta Aprile – “l’idea che mi sono fatto è che sia stata creata una campagna che continuerà nel tempo per dissuadere chi vuol manifestare per cercare di cambiare alcune cose in questa città. Se l’intenzione era questa, sappiano che hanno sbagliato perché noi andremo avanti”. Il gip nell’ordinanza ha confermato la sussistenza dei forti indizi per tutti i reati per i quali sono scattati gli arresti del 12 ottobre: interruzione di pubblico servizio, occupazione di edificio e violenza privata: “risponderemo in tribunale di quello che viene contestato ma la decisione del gip di revoca dei domicialiari dimostra che non c’erano i presupposti per richiedere una misura restrittiva di questo tipo. La protesta nei confronti di Monteco c’è stata” – prosegue Aprile – “ma era leggittimata da una serie di scorrettezze che l’azienda ha fatto continuando ad assumere persone di altre province. E questo è emerso anche dagli incontri istituzionali che abbiamo fatto”.
Ma il caso, come dicevamo non è chiuso. Presto gli indagati saranno chiamati anuovamente a rispondere in tribunale. E per loro potrebbe esserci non solo la causa penale perché Monteco potrebbe ricorrere anche ad una causa civile per rivalersi sui ritardi nella raccolta rifiuti che si verificarono nelle ore successive alla nota protesta. Un disservizio per il quale l’azienda dovette rispondere anche al Comune di Brindisi.
Intanto non è escluso che i disoccupati possano organizzare presto nuove azioni di protesta dal momento che, in questi giorni, lo stesso Aprile ha confermato che l’attività del comitato non si sarebbe fermata.
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