Una salvezza impossibile che è diventata realtà
Questa è la salvezza di chi c'era a Lavello, in una delle tante sconfitte arrivate quando il disegno di mister Nello Di Costanzo, ancora, non aveva preso forma, in un momento in cui la classifica spaventava, e non poco, i tifosi, i giocatori e la dirigenza. Non tutti però, perché qualcuno ci ha sempre creduto.
Un vento gelido tagliava il campo di gioco dello stadio Pisicchio, il terreno era ai limiti della patricabilità. Il Brindisi, dopo essersi portato in vantaggio con Rekik, aveva subito la rimonta veemente dei padroni di casa che conducevano per 3-1 e puntavano a rientrare prepotentemente nella zona play off. I calciatori biancazzurri provavano a riacciuffare la partita, durante le fasi della gara e provando ad accelerare in ogni frangente la ripresa del gioco. Fu in uno di questi momenti che il capitano Michele Spinelli si fiondò su un pallone finito fuori dal campo, il suo atteggiamento non passò inosservato tanto da attirare le attenzioni e gli insulti della tifoseria locale, sistemata a pochi metri da lui. "20 sei già in Eccellenza" urlò uno dei tifosi lucani (20 è il numero di maglia di Spinelli), classifica e risultati alla mano, aveva ragione. Quello che forse ignorava è che nel calcio non c'è mai niente di scontato, almeno fino a quando non è davvero finita. Il match terminò con la vittoria dei gialloverdi, di lì a poco tutti i pezzi pregiati della squadra di Zeman si accasarono altrove. Il Brindisi dovette attendere altre due partite prima di conquistare la seconda vittoria stagionale, primo importante tassello verso la risalita della classifica che si tramuterà poi in miracolo, risultato sancito matematicamente nell'ultimo turno di campionato. Ironia della sorte, proprio la vittoria in casa con il Lavello, nel girone di ritorno, ha avuto un peso determinante per il raggiungimento della salvezza ed ora, ad un turno dalla fine, sono i lucani ad essere impelagati nella lotta per restare in serie D. A salvezza ottenuta, il pensiero è andato immediatamente a quella fredda domenica di dicembre, quando tutto sembrava perso e il fallimento sportivo sembrava inevitabile. Tutto è cambiato radicalmente in così poco tempo. Nel calcio, così come nella vita, non c'è mai nulla di scontato.
Andrea Contaldi
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