
Anche la UIL chiede controlli in materia ambientale nel nostro territorio. Di seguito il comunicato stampa del sindacato.
“In relazione a notizie di stampa circa la richiesta proveniente da varie associazioni sulla necessità di avviare una indagine epidemiologica nei confronti dei cittadini del territorio di Brindisi e dei lavoratori esposti a cicli di lavorazione di sostanze a rischio, le scriventi OO.SS. esprimono piena condivisione. Da ormai troppo tempo la UIL e la UILCEM provinciali chiedono la riattivazione del reparto di Medicina del lavoro dismesso da circa 15 anni. Una struttura a suo tempo adeguatamente attrezzata, con l'ausilio di personale qualificato, oggi più che mai necessaria per monitorare, verificare e prevenire problematiche sanitarie in un territorio dichiarato ad alto rischio ambientale. Non siamo stati mai ascoltati con la dovuta attenzione. Il 26 maggio scorso, in occasione di una iniziativa promossa dall'ASL, dall'INAIL di Brindisi e dall'Università del Salento “SULLA SICUREZZA NELLE AREE INDUSTRIALI: APPROCCI INTEGRATI PER UNA GESTIONE EFFICACE”, abbiamo chiesto al dottor Rollo, all'epoca direttore generale dell'ASL provinciale, notizie sulla possibilità della riapertura del suddetto reparto, ricevendo come risposta che questa ipotesi, da tempo allo studio da parte della regione Puglia, era bloccata dal piano sanitario di rientro, ed indicando l'ospedale di San Pietro Vernotico come la struttura in grado di ospitarlo, avendo personale adeguato per la specifica assistenza. Chiediamo alla nuova manager della ASL di Brindisi dottoressa Ciannamea se il progetto indicato dal suo predecessore rientra ancora nel piano sanitario regionale, se è attuabile e quanto tempo è necessario per avviare l'indispensabile struttura. Non si può continuare a far vivere i cittadini nell'incertezza e nel dubbio di essere esposti a gravi patologie senza avere a disposizione adeguati servizi per la prevenzione ed il controllo della salute! L'indagine condotta dai ricercatori del CNR sui neonati affetti da alterazioni fisiche si aggiunge ad altri studi effettuati nel tempo da altre organizzazioni pubbliche e private che confermano la necessità di dotarsi immediatamente di tutto quanto è necessario per affrontare questi problemi. Siamo fiduciosi che, finalmente, la battaglia sulla prevenzione dia i suoi frutti con il ripristino del reparto, ma non solo. Ci riferiamo ad esempio al potenziamento degli organi pubblici di controllo e della dotazione tecnologica. Parliamo inoltre di tutte le azioni rese possibili per migliorare le condizioni ambientali del territorio e di salute dei cittadini. Di tutto questo le Istituzioni ai vari livelli devono farsene carico. La UIL e la UILCEM di Brindisi auspicano l'avvio di un dialogo costruttivo che sgomberi il campo da facili strumentalizzazioni in un periodo, quello elettorale, che si presta facilmente a tante interpretazioni.”
Commenti