Il radiocronista dell'Assi Ostuni: "colpa della politica"
Il comunicato con cui l’Assi Basket Ostuni ha annunciato la propria imminente dipartita sportiva, ha lasciato sgomenti tifosi ed appassionati dei colori gialloblu.
In realtà, chi come il sottoscritto guardava alle vicende della compagine cestistica della città bianca con un minimo di realismo, sapeva che il suo destino era appeso ad un filo che già da tre o quattro estati rischiava di rompersi.
Ora quel che resta della dirigenza dell’Assi, ed in particolare Domenico Tanzarella, sta cercando di accollare la responsabilità di questa dolorosa sparizione alla classe imprenditoriale ostunese, cercando in questo modo di rifarsi – in maniera goffa – una verginità nei confronti dei tanti tifosi ostunesi affranti.
E’ necessario in tal senso spiegare ai supporters locali e alla cittadinanza tutta, che la classe imprenditoriale ostunese coincide in gran parte con la classe politica da vent’anni a questa parte al potere.
Pertanto chi ha effettivamente deciso di staccare la spina alla più importante creatura della storia dello sport ostunese è proprio il sindaco, insieme all’altro notabile cittadino, il consigliere regionale Giovanni Epifani, che ha concesso un macabro bis dopo aver portato alla chiusura il calcio cittadino.
Inoltre, quei pochi imprenditori cittadini che non sono classificabili come adepti di Tanzarella, hanno abbandonato l’Assi Basket Ostuni, o ne sono rimasti sempre alla larga, a causa di una gestione della società che oltre ad essere dilettantistica e poco lungimirante, non brillava per trasparenza.
La pallacanestro ostunese oggi, ha però un patrimonio che 10 anni fa non poteva vantare: uno zoccolo duro di 500 – 600 tifosi che probabilmente seguirebbero i colori gialloblu anche in un campionato meno prestigioso della Legadue.
La speranza pertanto è che dalle ceneri dell’Assi Basket Ostuni, possa nascere una nuova compagine cestistica che pur non godendo di palcoscenici prestigiosi come il Pala Dozza di Bologna, scaldi i cuori dei veri appassionati locali della palla a spicchi, e pazienza se coloro che frequentavano il palazzetto per fare la passerella, trascorreranno la domenica pomeriggio al centro commerciale o al cinema, piuttosto che al Pala Gentile.
Però un eventuale nuovo sodalizio cestistico, dovrebbe evitare gli errori del passato e per questo dovrebbe: 1) limitare al massimo le “infiltrazioni” politiche d’ogni genere; 2) puntare sul settore giovanile, dando la possibilità ai tanti ragazzi che si sono appassionati al basket di poterlo praticare a livello agonistico; 3) pianificare una programmazione precisa a medio e lungo termine, evitando spese pazze.
Solo così nella città bianca la pallacanestro potrebbe rinascere, e probabilmente avere una vita lunga e piena di successi.
Commenti