Accorpamento, il consiglio provinciale si oppone

27.07.2012 13:03

All’unanimità dei 21 consiglieri provinciali presenti in Aula al momento del voto il Consiglio provinciale ha approvato l’ordine del giorno relativo al riordino delle Province indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri, al presidente della Camera dei Deputati, al presidente del Senato della Repubblica, ai parlamentari della Provincia di Brindisi, ai sindaci del territorio provinciale e all’UPI nazionale. Dopo il dibattito in Aula si è giunti ad un ordine del giorno condiviso che viene di seguito riportato. “Premesso che: la Provincia di Brindisi è stato istituita nel 1927 (ed il suo capoluogo è stato già capitale del Regno d’Italia); la Costituzione della Repubblica Italiana (in vigore dal 1° gennaio 1948) ha riconosciuto che la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato; alla promulgazione del dettato costituzionale era riconosciuta a tutti gli effetti, così come confermato con le modifiche al titolo V della stessa Costituzione, nel 2011. Il Consiglio Provincia di Brindisi chiede al Consiglio dei Ministri di rivedere la propria deliberazione n. 39 del 20/7/2012 circa i criteri per il riordino delle Province, perché quelli utilizzati ledono la storia, l’identità della Provincia di Brindisi, lo stesso dettato Costituzionale, ed inoltre privano gli Enti Locali del loro diritto di partecipare al processo decisionale. Impegna i Parlamentari del Territorio a richiedere in sede di discussione dei rispettivi rami del Parlamento una revisione degli stessi criteri che tengano conto dell’identità, della storia e delle tradizioni delle Province che per molti decenni hanno accomunato le diverse generazioni ed, altresì, che mantengano sempre e comunque il diritto dei cittadini di eleggere i propri rappresentanti. Impegna l’UPI a formulare, con determinazione, una proposta di riorganizzazione delle Province che tenga conto degli aspetti storici, culturali, morfologici e delle consolidate identità provinciali dei diversi territori nel rispetto; di una politica di risparmio delle Pubbliche Amministrazioni e che, comunque, determini i propri organi collegiali con il consenso e la volontà del corpo elettorale di appartenenza. Il Consiglio Provinciale, inoltre, chiede in caso di soppressione della nostra Provincia, di adire singolarmente ed unitamente all’UPI a tutte le iniziative legali possibili per determinare l’incostituzionalità del provvedimento in questione. A tal fine, il Consiglio Provinciale chiede al Presidente Ferrarese di conservare il suo ruolo fino al raggiungimento del nuovo assetto istituzionale per promuovere, unitamente al Consiglio Provinciale , la tutela economica e sociale del territorio (Università, Scuole, Santa Teresa, Ambiente, STP, Cittadella) e per il mantenimento degli attuali standard dei servizi essenziali ai cittadini senza aumentare la pressione fiscale”. 

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