Nola come il Brindisi, penalizzato per scadenza nel lockdown. Furioso il presidente: 'Me ne vado'
Un punto di penalizzazione e deferimento per il presidente Alfonso De Lucia. Il tribunale sportivo ha decretato queste sanzioni per il Nola 1925 ma i bianconeri sono pronti al ricorso. In serata il Nola 1925 ha pubblicato le dichiarazioni del presidente. Ecco la nota:
“Avevamo una vertenza di Gennaro Troianiello che stavamo per pagare ma con il lockdown ci hanno chiusi dentro e non abbiamo potuto fare più niente. Ci eravamo messi d’accordo con l’avvocato dello stesso calciatore perchè ovviamente non potevamo uscire di casa in quei mesi e non potevamo risolvere, anche lui ci aveva rassicurato che si sarebbe fatto tutto dopo la riapertura. Quando è stato riaperto tutto, infatti, ci siamo attivati ed abbiamo pagato prima dell’iscrizione, così come avevamo promesso. Era una situazione risolta, ma alla fine, a ciel sereno, ci è arrivata la comunicazione che siamo stati puniti perchè abbiamo pagato in ritardo. Non è normale che veniamo puniti dopo che siamo rimasti in casa chiusi per mesi non potendo fare nulla. Chi vuole può contattare anche il diretto interessato. Io sono davvero stanco di questi abusi di potere. Così non possiamo andare avanti, siamo pronti a lasciare tutto. E’ impensabile andare avanti così, neanche la possibilità di trasmettere partite in diretta ci hanno dato, mentre è stato fatto per Eccellenza e Promozione. Hanno chiuso gli stadi in Serie D, mentre in tutte le altre categoria, dall’Eccellenza alla Serie A, li hanno comunque aperti. Forse vogliono far morire il calcio tra i Dilettanti, noi società ormai siamo carta straccia, trattati senza alcun rispetto e costretti sempre a subire torti del genere. Ma sanno cosa c’è dietro ad un campionato del genere? Sanno quante spese abbiamo? Non ci hanno dato niente per poter andare avanti. Assisto a continui abusi di potere, le società sono inermi, forse perchè non c’è un’associazione forte che ci tutela. Non c’è alcun sostegno e pretendono poi che paghiamo nei termini stabiliti, nonostante ci sia stato un lockdown mondiale e ad oggi abbiamo ancor meno entrate di prima. 6 mesi di inibizione nei miei confronti non hanno senso, neanche i criminali vengono trattati così. Noi qui facciamo i sacrifici, non andiamo a rubare, come forse fa qualcun altro che mi vuole punire per non aver fatto nulla. Sono letteralmente schifato, forse chi è a capo non ha mai fatto sport e non sa cosa significa. Se continua così, ripeto, siamo pronti a lasciare tutto“.
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