Politica e scienza per l'istituzione del registro dei tumori
La politica, ieri sera, ha lasciato spazio alla scienza, che ha lanciato un grido di allarme. Ed è quel grido che la politica, quella con la P maiuscola, deve raccogliere: istituire il registro dei tumori.
In una sala gremita e una platea attenta il dottor Gianni Quarta, Direttore U.O. Ematologia , e il dottor Enrico Rosati, Dirigente U.T.I.N. dell'Ospedale Perrino, hanno conversato sul tema "Brindisi: città a rischio tumori del sangue e cardiopatie coingenite", organizzato dal dott. Giuseppe Tramacera, pediatra, ed esponente della Lista "Si Roberto Fusco Sindaco".
I dati esposti sono preoccupanti. "Le malattie del sangue, leucemie e linfomi - ha affermato il dottor Gianni Quarta - hanno avuto un incremento non solo nel numero di casi ma anche, ed è la cosa più preoccupante, una aggressività biologica e clinica più spiccata. Difficile individuare una sola causa. Probabilmente più cause, alcune delle quali - ha continuato il Direttore del reparto di Ematologia dell'Ospedale "Perrino" - vengono da lontano, nel tempo e concorrono a una determinazione: su tutte la selvaggia industrializzazione non accompagnata da politiche di monitoraggio degli inquinanti e l'uso smodato di pesticidi in agricoltura. Urgono misure di monitoraggio e studi epidemiologici che quantifichino il fenomeno in maniera scientificamente certa".
Da uno studio epidemiologico retrospettivo condotto su tutti i nati da madri residenti nella città di Brindisi, tra il 2001 ed il 2010, si è riscontrata un’incidenza di malformazioni congenite del 38% superiore alla media europea e, in particolare, di cardiopatie congenite, risultate il 68% in più rispetto agli stessi standard europei. "Le cardiopatie congenite - ha evidenziato il dottor Enrico Rosati - sono le malformazioni più frequenti nell’uomo in quanto colpiscono 1 bambino su 100. Le cause sono conosciute solo in piccola parte, 15% dei casi, il restante 85% si ritiene riconducibile all’azione di più fattori, tra cui l’inquinamento ambientale". E anche il dirigente del reparto Neoatale del nosocomio brindisino ha sottolineato "l’importanza di un’indagine epidemiologica e della creazione di un registro per le malformazioni infantili allo scopo di verificare un’eventuale correlazione con cause ambientali".
Questa necessità è stata fatta propria non solo dal candidato Sindaco, avvocato Roberto Fusco, ma da tutti i presenti, "perchè di queste cose non dobbiamo parlarne solo oggi che siamo in campagna elettorale. Ma dobbiamo parlarne - ha detto Roberto Fusco - anche dopo il 6 e 7 maggio. Solo con l'impegno della cittandinaza attiva si possono raggiungere e vincere le battaglie. I fatti ci danno ragione".
Durante l'incontro sono stati ricordati con un lungo applauso i dottori Tonino Di Giulio, Franco Rubino e Daniele Valletta, che sono stati i pionieri delle battaglie ambientaliste e che per primi, negli anni '70, hanno lanciato l'allarme sui disastri dell'inquinamento.
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