Ghirelli: "Serie C? Ci vogliono almeno altre 6 squadre B"
E' intervenuto anche Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, nel corso dell'incontro che si sta tenendo all'Allianz Stadium sulle seconde squadre: "Ringrazio il presidente Agnelli per l'ospitalità e Gravina per le sue parole. Noi della Lega Pro abbiamo necessità di pensare come un sistema. Ringrazio poi i dirigenti venuti qui oggi e permettetemi di ringraziare i giornalisti che ci seguono con professionalità e attenzione e chi ha lavorato in silenzio per la riuscita di questo incontro in cui si è vista tutta la professionalità della Juventus e del suo modo di lavorare. Io farò un intervento breve perché credo che dire poche parole richieda un'estrema chiarezza da cui non si può sfuggire. Voglio partire con un'immagine che offra la consapevolezza di come la Lega Pro affronti il tema vedendo in modo prevalente l'interesse generale del calcio italiano in cui ovviamente c'è anche l'interesse della Lega Pro. Questo è il tema di chi vuole uscire da un ragionamento di parte che porta solo alle situazioni già attraversate. Un flash, siamo agli Europei Under 19 del 2016. C'era una notevolissima differenza tra Italia e Francia che si affrontano. Oltre 300 presenze per i francesi, di cui oltre 75 nella massima divisione, l'Italia 56 e 5. La differenza di esperienza influenzò quel risultato che fu di 4-0. Siamo poi al 2018/2019. Tutti i giocatori di quella finale giocano tra i professionisti, con i francesi che hanno ancora più presenze tra i professionisti. Se andiamo a vederlo in un altro dato, i ragazzi dell'Under 19 francese hanno il triplo delle presenze in Nazionale A di quelli della nostra Under 19. Questo dato deve farci riflettere perché vogliamo essere la lega della valorizzazione passando a fatti concreti. Il progetto seconde squadre è parte integrante della nostra mission, ma perché lo sia servono condizioni. Partiamo da quell'immagine dell'Under 19 ma potremmo arrivare all'ultimo campionato del mondo che pone un problema di riforme relativamente alle nostre nazionali. Poi c'è il sogno, il calcio è sogno, magia e dobbiamo recuperarlo. Non si può negare il sogno ai nipoti, ai figli, di esultare per la coppa del Mondo che si tinge di azzurro. Quindi le seconde squadre diventano un asset importante. Gravina ha ricordato quello che è accaduto e devo dare atto alla Juventus di averci messo la faccia e aver speso per provare. Siamo qui per questo motivo, perché qualcuno ha provato a vedere cosa si può costruire e gli va dato atto, gli va riconosciuto. Oggi siamo qui per raccogliere in maniere operativa le valutazioni sulle esperienze 18/19 e riflettere su come migliorare. Primo, un esperimento per accrescere le Nazionali italiane: un esperimento serio deve mettere in campo un numero significativo di club. Diamo atto alla Juve, ma è evidente che c'è bisogno di altri club. Quanti? Sei, almeno. E da qui serve un ragionamento di sistema in tutte le Leghe. Se costruito con equilibrio l'esperimento deve consentire l'utilizzo di giocatori in prima squadra prima rispetto ad ora. I criteri, giovani calciatori selezionabili per la Nazionali italiane: 21 anni. Poi 4 o 5 liberi da criteri utilizzabili come detto con più possibilità dalla prima squadra. Quali gli sviluppi necessari? Un numero di accessi aperto, deve armonizzarsi con il progetto di avere una Lega di giovani i normazione. Questo ci porterà a una riflessione netta nel caso in cui il progetto vada avanti. Il tema è valorizzare i settori giovanili nostri e consentire in questa direzione un asset forte per quanto riguarda in questo caso le possibilità dei nostri club. Ci deve essere un equilibrio di presenze di seconde squadre nei tre gironi di Serie C, altrimenti si crea un disequilibrio. Vi ringrazio, se ascolteremo attentamente gli interventi che seguiranno e poi si deciderà come procedere".
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