Coronavirus: quinto giorno di calo per le terapie intensive. Record di guariti, 2.099 in un solo giorno

08.04.2020 18:42

Coronavirus, il punto giornaliero della Protezione civile. Sono complessivamente 95.262 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a martedì di 1.195. Martedì l'incremento era stato di 880. 

Per il quinto giorno consecutivo calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Sono 3.693 i pazienti nei reparti, 99 in meno rispetto a martedì. Di questi, 1.257 sono in Lombardia, in calo di 48 rispetto a martedì. Dei 95.262 malati complessivi, 28.485 sono poi ricoverati con sintomi - 233 in meno rispetto a martedì - e 63.084 sono quelli in isolamento domiciliare. 

Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia - compresi morti e guariti - è di 139.422, con un incremento rispetto a ieri di 3.836.

"Aprire o pensare di aprire in questa fase è abbastanza difficile, non siamo in una diminuzione netta ma in un rallentamento della velocità". Lo dice il vicedirettore dell'Oms Ranieri Guerra sottolineando che "c'è un serbatoio di asintomatici che continua a garantire la circolazione del virus". Si potrebbe pensare a riaperture "per classe di lavoro, tipologia geografica e classe di età" ma sempre con "un occhio ad una diminuzione marcata di questa curva che ancora non c'è". "Non credo che il governo italiano voglia procedere alla riapertura senza pensare a questo rischio".

LOMBARDIA - Si riduce ancora il numero di ricoverati per Coronavirus in Lombardia, dove comunque sono morte 238 persone in un giorno: ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera in diretta Facebook. Sono 53.414 i positivi in regione, 1.089 più di martedì. Di questi 11.719 sono ricoverati non in terapia intensiva, 1257 in terapia intensiva (-48), mentre il numero dei decessi è arrivato a 9722, 238 in un solo giorno. "Il traguardo è molto vicino, vogliamo raggiungerlo a tutti i costi". "Il risultato è vicino, non dobbiamo allentare l'attenzione adesso: dobbiamo veramente fare una pasqua in casa", ha aggiunto.

E' in corso e animato il dibattito sulla Fase 2 e la riapertura delle attività, in primo luogo sulla data d'avvio e poi sulle modalità e la durata. E' molto probabile che durerà a lungo, ha detto all'ANSA il fisicoAlessandro Vespignani, direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston: "E' un processo che vedo per i prossimi 6-8 mesi". "La seconda fase continuerà a lungo - ha aggiunto - non possiamo immaginare una guerra vinta perché avremo altre battaglie e non dobbiamo pensare di poter tornare alla normalità piena in luglio o agosto". Potrebbero volerci settimane prima di allentare le misure di contenimento dell'epidemia di Covid-19 in Italia. "Ora in Italia siamo in una fase di trend positivo, ma nelle prossime settimane non correrei a rilasciare misure perché ci sono ancora molti casi. Si dovranno fornire gli strumenti per uscire dall'emergenza nel modo più sicuro: non vogliamo tornare in una fase di pre-ondata".

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