Calcio

Per la Procura "truccata anche la promozione in B del Teramo"

10.06.2015 11:07

FONTE: REPUBBLICA.IT

Cinque persone sono indagate nell'ambito dell'inchiesta Calcioscommesse sulla partita Teramo-Savona. La Polizia di Stato ha eseguito dei decreti di perquisizione con contestuali avvisi di garanzia, disposti dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, a dirigenti delle due squadre con riferimento all'incontro di Lega Pro - Girone B, del 2 maggio 2015. Ai dirigenti, secondo quanto si apprende,  viene contestato di aver alterato il risultato della partita che ha consentito al Teramo di guadagnare la promozione diretta in Serie B con una giornata di anticipo rispetto alla conclusione del campionato.

Gli indagati.  Si allarga così l'operazione Dirty Soccer, nata dalle indagini della Dda di Catanzaro. Tra i cinque nuovi indagati dell'inchiesta sul calcioscommesse coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile con lo Sco di Roma, ci sono anche il collaboratore tecnico del Parma ed ex direttore sportivo della Ternana Giuliano Pesce, 50 anni, ed il presidente del Teramo Luciano Campitelli (59). Hanno poi subito perquisizioni e ricevuto un avviso di garanzia il ds del Teramo Marcello Di Giuseppe (47), quello del Savona Marco Barghigiani (52) ed il calciatore del San Paolo Padova Davide Matteini. Parte di queste persone erano  già indagate nell'ambito della precedente operazione del 19 maggio scorso quando furono arrestate 50 persone, con 70 indagati.

La gara. La gara non è stata una partita come le altre, assegnando la vittoria del campionato al Teramo. La squadra abruzzese ha festeggiato sul campo ligure la promozione nel campionato nazionale di serie B, tagliandone il traguardo per la prima volta nella sua storia. Secondo gli investigatori, il Teramo calcio avrebbe incaricato l'ex direttore sportivo dell'Aquila, Di Nicola, già indagato nell'operazione Dirty soccers, "affinché combinasse il risultato dell'incontro procurando la vittoria al Teramo". La polizia ha spiegato che di nicola si sarebbe avvalso della collaborazione di altri professionisti del calcio, perché la proposta di combine giungesse a destinazione: Ninni Corda, allenatore del barletta, anche lui già indagato nell'operazione Dirty soccer, e  Pesce, collaboratore tecnico del Parma. Il prezzo della combine era fissato in 30mila euro. Nel corso dell'attività sono stati sequestrati ad alcuni indagati supporti informatici sui quali saranno svolti approfondimenti investigativi.

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