Centro Immigrati, la lettera di Consales

26.03.2013 18:22

Mimmo ConsalesSiamo finalmente arrivati ad un giorno importante e tanto atteso: l’inaugurazione del Centro di Accoglienza per Immigrati di via Provinciale San Vito. Domani pomeriggio, subito dopo il taglio del nastro, avrà luogo il trasferimento degli ottanta immigrati che attualmente si trovano nella struttura provvisoria del rione Perrino. Ognuno di loro avrà il suo letto assegnato (reti e materassi ignifughi nuovi), oltre ad un comodino e ad un armadietto. Ed in più potranno disporre di un bagno per ogni quattro ospiti e di un gran numero di docce con acqua calda. La struttura è stata anche climatizzata e dotata di muri di separazione per creare un po’ di privacy. All’esterno i piazzali sono stati ripuliti, asfaltati e dotati di una illuminazione adeguata. Sembrerà un intervento di routine, ma non è così, se è vero che c’è voluto oltre un decennio per eliminare la vergogna di un capannone puzzolente (su cui gravava anche una ordinanza di sgombero) al cui interno vivevano ammassati come bestie oltre duecento immigrati, costretti a convivere con topi di enormi dimensioni. Da oggi in poi i brindisini potranno evitare di girarsi dall’altra parte transitando in via Provinciale San Vito. Adesso ho stabilito che non sarà ammesso un solo ospite in più e soprattutto che chi avrà accesso al dormitorio potrà restarvi al massimo per sei mesi e cioè il tempo necessario per trovare un alloggio ed un lavoro. Solo così riusciremo a garantire il rispetto delle regole e soprattutto avremo una struttura capace di fronteggiare costantemente le esigenze di accoglienza. Certo, mi rendo conto che questa linea di fermezza non va a genio a più di qualcuno, a cominciare dai tanti che hanno tacitato la propria coscienza per anni per il sol fatto di aver consentito l’accesso a chiunque in quella topaia che veniva spacciata per “centro di accoglienza”. Oggi vorrebbero che il numero massimo stabilito per assicurare una ospitalità degna di questo nome lievitasse a dismisura, ma tutto questo non sarà possibile, così come non si potrà lasciare aperta la sede provvisoria del Perrino. Brindisi, insomma, “ha già dato” investendo ben oltre duecentomila euro per ristrutturare la struttura di via Provinciale San Vito e per portare a compimento (spero in tempi brevi) un’altra struttura di accoglienza per immigrati nella frazione di Tuturano. Sarebbe bello se si attivassero anche associazioni di volontariato, Parrocchie, club services e pure singoli cittadini, ma soprattutto sarebbe opportuno che anche gli altri comuni della provincia e della Puglia facessero fino in fondo il proprio dovere di accoglienza. Troppo bello assistere passivamente alla richiesta di assistenza che arriva dai più deboli. La solidarietà è ben altra cosa e si basa su gesti concreti. Il nostro impegno in favore dei più fragili, però, non finisce qui. Nella programmazione delle opere pubbliche per il prossimo triennio troveremo le risorse per realizzare una vera e propria “casa della gente”, o “casa del popolo” come dir si voglia. Sarà destinata ai nostri concittadini in grave difficoltà per aver subito uno sfratto o per non avere la possibilità di mettere un piatto in tavola. Offriremo accoglienza e servizi e ci aspettiamo l’aiuto di tutta la città (a partire dal Volontariato) per far fronte al suo mantenimento. E va nella stessa direzione l’avvio dell’attività di un centro sociale nel rione Perrino (gestito da una associazione di volontariato che si è aggiudicata una regolare gara d’appalto senza costi per l’Amministrazione), il mantenimento di un Centro di aggregazione giovanile nel rione Paradiso, del centro anziani nel rione Bozzano e di altre strutture minori. Una Amministrazione attenta ai più deboli, quindi, ma senza soluzioni-tampone che spesso sono destinate a trasformarsi in pastrocchi definitivi che con il tempo hanno imbruttito la nostra città.  Mimmo Consales Sindaco di Brindisi

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