Happy Casa verso la semifinale: Banks trascina, ma guai a dimenticare gli altri
Non abbiamo più parole per descrivere Adrian Banks, che con i 37 punti di ieri è stato l'uomo simbolo di una vittoria incredibile sulla Dinamo Sassari. Non bisogna però trascurare tutto il lavoro che si vede di meno, perché nel basket, sembra una banalità ma è così, nessuno vince da solo.
Ecco tre chiavi di lettura dietro al leader.
MARTIN E SUTTON, I JOLLY TERRIBILI - Hanno occupato entrambi praticamente ogni posizione ieri, ad eccezione del playmaker, e in ogni caso si sono fatti rispettare. Martin si è preso cura di Pierre e Mich Vitali (ieri tenuto fermo a 2 punti) alternativamente, ma oltre alla solita garra difensiva ha trovato una giornata positivissima in attacco che lo ha fatto diventare decisivo con l'aiuto degli dei del basket, chiudendo con 3 su 4 da oltre l'arco. Sutton nella prima metà di partita stava per estromettersi dall'incontro non digerendo dei fischi generosi, ma nel secondo tempo è diventato l'incubo del pitturato per i dirimpettai, difendendo basso sulle ginocchia e lanciando contropiedi direttamente dai rimbalzi. Ieri, dopo aver vinto un duello sotto canestro e schiacciato su Pierre, gli ha lanciato un'occhiata assassina che chi non ha visto non può immaginare. Questo Sutton può far paura a chiunque.
BROWN ANCORA DELLA DIFESA - Stridono i soli 2 punti messi a segno ieri da JB, soprattutto a fronte dei 23 dei quarti dello scorso anno, ma Giovanni ha dato una generosità notevole nella metà campo difensiva, più di quanto dicano le cifre da 4 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi. Brown ha sostanzialmente messo la museruola a Miro Bilan, che non potendo giocare liberamente il palleggio spalle a canestro a causa dei tentacoli di JB non è stato creativo dal post come suo solito per i suoi compagni, che poi hanno comunque trovato la maniera di colpire da oltre l'arco, ma perdendo la boa di riferimento nel pitturato che non è stata il fattore di sempre. E se il più grosso soffre il più piccolo, vuol dire che il più piccolo ha fatto qualcosa di grande.
ZANELLI E GASPARDO, I GREGARI CHE INCIDONO - 18 e 17 minuti rispettivamente, ma molti dei quali giocati in momenti chiave della partita. Zanelli segna una tripla pesante e mantiene una calma acquisita col tempo anche marcato dall'ottimo Spissu. Meno pericoloso in attacco del pari ruolo Thompson, ma si vede la tranquillità con cui i compagni fanno passare gli attacchi dalle sue mani. Gaspardo fa tutto ciò che non va a referto, oltre ai 6 punti. Ringhia in difesa, attacca il lato debole in attacco, gioca il post basso senza paura, anche davanti a panzer come Bilan o Evans. Per la semifinale, convocato agli stessi compiti anche Campogrande.
Non c'è tempo per rilassarsi sugli allori. Stasera alle 21 è già tempo di semifinale. La Fortitudo ha battuto Brescia in una partita rognosa, il che fa capire che per arrivare in finale serve una partita cattiva.
Un altro sogno è dietro l'angolo, un'intera città a spingere Brindisi verso qualcosa di magico...
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