FIM-CISL: gli hangar Savigliano, speranza per nuove attività
Volendo descrivere con una certa precisione i quattro hangar Savigliano, situati all’interno dell’aeroporto militare di Brindisi, possiamo dire che sono stati usati ininterrottamente dalla fine degli anni ’20 del secolo scorso per le attività di manutenzione e ricovero di aeromobili di ogni tipo: civili e militari di grandi, medie e piccole dimensioni.
Essi sono a circa 40 metri dal mare, hanno gli accessi delle aviorimesse rivolti verso le banchine e l’avamporto, ciascuna della quali ha un’apertura netta di circa 51,20 metri e un’altezza utile di 12,50 metri da cui possono entrare e uscire ogni tipo di aeroplano.
Le dimensioni in pianta di ogni aviorimessa è di metri 54,30 in larghezza e di metri 60,60 in lunghezza, tali da poter contenere diversi aeroplani nello stesso momento, anche di significative dimensioni.
Inoltre gli hangar Savigliano sono direttamente collegati alle piste aeroportuali da una bretella, a conferma della loro intrinseca vocazione aviatoria.
Ci siamo permessi questa lunga premessa che descrive, non tanto il valore storico culturale degli hangar Savigliano, quanto la loro grande importanza come struttura industriale, che nel mondo delle manutenzioni aeronautiche non ha molti pari in Italia.
Questo patrimonio di infrastrutture industriali e d’aviazione “a bocca di aeroporto” pare essere messo in discussione, in modo definitivo, dagli “appetiti espansionistici” delle varie attività dell’ONU, che non pago in passato di essersi allargato in molte aree dell’aeroporto, “lucrando” e speculando anche sulle iniziative dei sindacati e dei lavoratori aeronautici. Peraltro, com’è noto in città, l’O.N.U. non porta “buona occupazione” in quanto per accordi internazionali, gli operatori di quel sito non sono tutelati da diritti previdenziali e contrattuali, di cui godono tutti gli altri lavoratori italiani. Adesso, quest’Organizzazione, vuole appropriarsi di tre hangar, trasformando ciò che era un opificio industriale in un gigantesco capannone degli attrezzi o un improbabile e sconfinato magazzino in un luogo che ha ben altra vocazione.
Chiediamo alla Regione Puglia di impedire che questo scempio sia compiuto, già abbiamo subito lo strazio della trasformazione, diverso tempo fa, di uno dei quattro hangar in deposito di vari materiali, snaturando completamente e in modo irreversibile quello che era un luogo costruito per lavorare gli aeroplani, come se un deposito o un magazzino non potesse essere fatto altrove.
Ci rivolgiamo inoltre ai cittadini di Brindisi e all’opinione pubblica locale per contrastare questa fine ingloriosa, per fare in modo che non sia chiusa la speranza e la possibilità che in futuro gli hangar Savigliano possano essere la sede di attività industriali aeronautiche.
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