Calcio

Curva Sud: "morte del Brindisi?Qualcuno l'aveva decisa da tempo"

11.09.2015 22:50

Ancora una volta siamo costretti a difenderci da attacchi ed offese premeditate.

Probabilmente ancora una volta qualcuno ha voluto scaricare tutte le colpe sulla curva per nascondere le proprie negligenze e secondi fini. Questa è la nostra verità.

Facciamo un passo indietro : A metà Ottobre 2015 i responsabili della curva vengono convocati presoo il bar rosso e nero (nei pressi del Teatro Verdi) da due consiglieri comunali e dall’ex vicesindaco Pino Marchionna. Bastarono cinque minuti di chiacchierata per capire il loro punto di vista : buttare a mare questa società per fondarne una nuova. Da quel momento successe di tutto. Come è noto Flora lasciò il Brindisi chiedendo al Comune di trovare nuovi acquirenti, cosa che non avvenne dal momento che fu il signor Oliveri a contattare l’amministrazione e non viceversa. Dopo circa due mesi di tira e molla Flora tornò sui suoi passi richiamato da giocatori, staff tecnico e collaboratori che furono letteralmente abbandonati al loro destino. La curva sud restò completamente in silenzio godendosi come tutti i tifosi i grandi risultati che da quel momento conseguì la squadra. Il campionato proseguì tra mille polemiche tra amministrazione e Flora. Ci viene rimproverato di non aver contestato. Ma cosa avremmo dovuto contestare? Una squadra che scalò sette posizioni in classifica? Poi scoppia l’inchiesta e gli arresti. A quel punto decidiamo di scendere in campo per provare a salvare il calcio visto che nessuno provava a muovere un dito. Nessuno voleva prendere le quote. Nel corso di una riunione un tifoso, Domenico Solazzo, si rende disponibile in attesa che si faccia avanti una nuova proprietà. Chiamiamo i collaboratori della società e gli chiediamo di sostenere la nostra causa visto che il legale di Morisco in diretta televisiva aveva dichiarato che le quote erano a disposizione. Commercialisti ed avvocati-tifosi vedono carte e contabilità dicendoci che l’operazione era fattibile. E così il 98% delle quote di Morisco torna a Brindisi. Da quel momento veniamo massacrati di critiche da seguaci dell’amministrazione e dall’associazione “PerBrindisi”. Iniziamo con i collaboratori della SSD a raccogliere fondi. Negli ultimi giorni prima della scadenza la “PerBrindisi” decide di sostenere l’iscrizione andando contro il parere dell’assemblea dei soci ma spinta dalla volontà di gran parte della città e di molti soci che non presero parte all’assemblea. Arriviamo così alla somma di 21.000.00 euro il Brindisi è iscritto. In tutto questo l’amministrazione continuava ad andarci contro. Ancora una volta restiamo in silenzio. Criticati da chi ha molti più problemi con la giustizia dei tanto vituperati esponenti della curva. Poi c’è la pseudo trattativa tra la “PerBrindisi” e l’avvocato Marrone con quel Mister X (Palmisano-Galigani?) rimasto sempre nell’ombra. Poi, l’arrivo di Bacco e della Meleam, la mancata difesa nel processo sportivo. Restiamo ancora in silenzio attaccati in continuazione da chi colleziona avvisi di garanzia e dalla solita “PerBrindisi”.

In relazione alle polemiche sui famosi 3.000.00 euro di rimborso spese richiesti al momento del passaggio di società chiariamo che era una richiesta già fatta al momento del trasferimento delle quote di Morisco. Anche Niccoli ne era a conoscenza. Come tutti sanno alcuni di noi sono stati più volte a Bari ed hanno lavorato notte e giorno a proprie spese. Spese che sono ovviamente documentabili. Veniamo alla conclusione. Domenica 30 Agosto. Michele Toscano della “PerBrindisi” si mise in contatto con Domenico Solazzo. I due si incontrano alla presenza di alcuni di noi ed i quella circostanza li viene comunicato di questo rimborso. Lo stesso Toscano disse che non ci sarebbero stati problemi. Chiariamo che la cifra sarebbe potuta essere stata riconosciuta anche nelle settimane successive se in presenza di una minima garanzia scritta. In tutta questa vicenda ci è stato più volte chiaro il sospetto che in realtà non si volesse salvare la SSD. Il dato finale è uno solo. Il Brindisi è l’unica società coinvolta negli scandali a non essersi salvata. L’unica città a non essere stata difesa da Sindaco e politici. Basta vedere cosa è accaduto a Teramo o Sassari, o Lamezia. Sicuro che davvero si volesse continuare a fare calcio a Brindisi? Oppure ci sono state solo una serie di manovre per distruggere uno sport che qualcuno sta provando a cancellare da anni.

COMUNICATO CURVA SUD

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