Calcioscommesse, Moxedano: “vogliono comprare il titolo del Neapolis ma lo faremo morire”
Nell’inchiesta sul calcioscommesse un ruolo centrale pare lo abbia il Neapolis di Moxedano. Nonostante l’inchiesta, tuttavia, in Campania pare che più di qualcuno voglia il titolo sportivo di Moxedano, anche se la squadra dovesse essere retrocessa in eccellenza per ‘responsabilità diretta’. Il figlio del patron della Neapolis Dino Moxedano, però, chiarisce, che il titolo non sarà venduto a nessuno e che sarà lasciato morire.
"In riferimento a diversi articoli riportati da vari media nazionali relativi alla presunta messa in vendita del titolo sportivo della Neapolis, ci tengo a chiarire alcuni punti determinanti. Nonostante le numerose richieste e i differenti potenziali acquirenti, con la presente, voglio ribadire il nostro totale disinteresse verso eventuali trattative. Tanto abbiamo investito nel calcio e sempre con una sola finalità: la passione verso questo sport e questo mondo. Come spesso accade, però, questa passione, alla fine, non ha fatto altro che portare dolore, delusione e un grande spreco di risorse economiche e non. E’ per tali motivazioni che confermo la volontà di non voler continuare nel mondo del calcio. Per essere più precisi, il titolo non sarà iscritto nè da noi nè da nessun altro. Nel frattempo restiamo in attesa fiduciosi e speranzosi che la giustizia faccia il proprio corso dimostrando la totale estraneità ai fatti di mio padre. E’ impensabile che una persona che ha sempre incentrato la propria vita su valori come il lavoro e il sacrificio possa essere minimamente implicato in tali situazioni. E’ impensabile che un imprenditore del suo calibro, con oltre duecentocinquanta dipendenti, possa essere trattato come un criminale qualsiasi. E’ assurda tutta questa situazione. E’ assurdo tutto quello che io e la mia famiglia stiamo attraversando. Siamo imprenditori, persone serie alle quali mai hanno interessato e mai interesseranno determinati frangenti. Quello che, personalmente chiedo a tutti è un po’ di buon senso. In attesa che la magistratura prenda le proprie decisioni, smettetela di speculare sulla vicenda".
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