Al Teatro 'Verdi' in scena 'Vita da Strega'
Chi non ricorda Samantha e Darrin Stephens con la piccola Tabatha in Vita da Strega? È la sitcom americana degli anni Sessanta e Settanta cui è ispirato lo spettacolo teatrale di Armando Pugliese, in scena questa sera (ore 20.30) nel Nuovo Teatro Verdi di Brindisi.
A vestire i panni della giovane strega la pugliese Bianca Guaccero, mentre è Francesco Venditti a interpretare il ruolo del pubblicitario Darrin. Bianca Guaccero si misura con una commedia metropolitana, una fiaba romantica e controcorrente, dopo averla apprezzata in teatro ne L’ultimo Gattopardo con Luca Barbareschi e in Poveri ma belli, musical diretto da Massimo Ranieri, e nelle tante fiction tv da Capri ad Assunta Spina a Mia Madre. E proprio nella miniserie Mia Madre ha recitato al fianco di Francesco Venditti, che debutta sui grandi palcoscenici teatrali dopo la serie Romanzo criminale e i tv movie Il grande Torino e Il Papa buono.
Una vita da strega è una metafora divertente sul rapporto tra un uomo e una donna alle prese con la diversità e gli scherzi di uno strano e bizzarro destino. L’intreccio è quello tipico della commedia degli equivoci, con protagonista la bella Samantha che, divisa tra due mondi, incontra un uomo che a differenza di lei è molto “terreno”.
Lui è un divertente misogino che riscoprirà la vita man mano che cresce il rapporto con l’eccentrica strega. Alla trama collaborano diversi personaggi comici, un olimpo di squinternati dei-musicisti che tessono l’intreccio ricco di magie e colpi di scena della storia: vicende di un destino talvolta bizzarro e dispettoso che l’umano arbitrio deve affrontate con surreali e comici risvolti. Fra tutti, primeggia la mamma di Samantha, Sidonia, il “grillo parlante” della storia, che qui ne narra le vicende da un brillante punto di vista esterno, diventando la figura di riferimento familiare e borghese.
Liberamente ispirata alla fortunata serie del telefilm Bewitched con Elizabeth Montgomery, ripresa poi al cinema nel 2005 da Nicole Kidman, la commedia musicale nasce da un progetto di Simone Martini il quale tesse idealmente un prequel di come i due protagonisti si sono conosciuti; più in generale questa edizione di Una vita da strega si ispira al fortunato filone del rapporto tra un uomo normale con una donna un po’ speciale (come in Mary Poppins, Tutti insieme appassionatamente e Ho sposato una strega).
«Martini mi chiamò - racconta la Guaccero - e mi disse che nel suo immaginario la donna strega, sensibile e irrazionale, corrispondeva a me. Samantha è una donna moderna che rispecchia i miei valori, quelli di un universo femminile che oggi ho voglia di raccontare attraverso i sentimenti veri, con energia e ironia. Tutte le donne sono un po’ streghe. Noi ci battiamo per quello che è invisibile e irrazionale, siamo istintive, emotive, ragioniamo con la pancia e per questo spesso gli uomini non ci capiscono».
La regia dello spettacolo è affidata ad Armando Pugliese, apprezzato regista teatrale che ha saputo rileggere con raffinata ironia e modernità i grandi classici, il surrealismo, la letteratura contemporanea con Italo Calvino, i generi musicali nella prima regia de Il Bandito Giuliano e i titoli originali di grande impatto popolare come Masaniello scritto con Elvio Porta. «Venditti impersona un illuso, caparbio, divertente misogino - spiega il regista napoletano - che cerca la felicità oltre l'orizzonte quando non vede che è lì a portata di mano. Fa il pubblicitario, ci dà dunque l’occasione per giocare sul doppio binario della magia: quella “vera” da strega e quella “persuasiva” della pubblicità. In questo modo i personaggi diventano soggetti di critica nei confronti dell’induzione al consumo di cui tutti siamo vittime più o meno consapevoli».
Completano il cast gli attori Carla Cassola, al suo tredicesimo spettacolo con Pugliese, Alessandro Cremona, Luigi Tabita, Simone Castano e Serena Mazzone. Le scene dello spettacolo sono di Andrea Taddei, i costumi del Premio Olimpio Sabrina Chiocchio, le coreografie di Enzo Celli, le musiche originali di Raffaello Di Pietro e il disegno luci di Giuliano De Lauro.
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