Lavello, parla Cilumbriello: 'Non potevo più tornare ad allenarmi, avrei rischiato...'
Con la pubblicazione del comunicato ufficiale del Lavello, il portiere Massimo Cilumbriello ha voluto replicare a mezzo stampa su quanto accaduto ieri. Allontanato dalla club lavellese secondo quanto si legge sulla pagina Facebook del club, l'estremo difensore di Palazzo San Gervasio ha voluto dare la sua versione dei fatti su quanto accaduto. "Ho preso il terzo gol con un mezzo errore mio. Sono una persona umile e riconosco quando uno sbaglia. Dopo due minuti dal gol presi è arrivato un coro Cilumbriello figlio di ... - specifica il portiere - E' stata una settimana un pò tormentata perchè a Lavello volevano giocasse un ragazzino del 2002 e non io. Questo a mio parere è stata una manifestazione premeditata. Io avrò sbagliato nel gesto, però sentire questo coro dai tuoi tifosi si rimane male. A quel punto anche dalla tribuna qualche persona mi ha apostrofato come venduto e bestemmiato i morti. - prosegue Cilumbriello - Ho chiesto al mister di uscire e nel mentre un tifoso, è venuto vicino alla porta, superando le Forze dell'Ordine che non sono riusciti a fermarlo, per attaccarmi. Quando dicono che sono scarso può anche starci dal punto di vista tecnico, ma essere attaccato personalmente non lo accetto, soprattutto dai tifosi di casa che dovrebbero incitarmi e non usare brutte parole. Il problema è che la città di Lavello voleva il ragazzino. Le formazioni le stila il mister e non Cilumbriello. - conclude l'estremo difensore - Non sarei tornato a fare allenamento domani perchè non mi sono sentito tutelato da presidente, direttore e allenatore e magari avrei trovato dieci tifosi senza sapere come sarebbe andata a finire."
Commenti