Nuova lite, PD: "Brigante è omofobo". Lui risponde: "sono degli stupidi"
Nuova lite tra il Partito Democratico ed il candidato sindaco di Sviluppo e Lavoro Giovanni Brigante. Enrico Fusco, componente della segreteria regionale del PD, in riferimento al confronto televisivo con Mimmo Consales andato in onda su Puglia Tv, ha accusato Brigante di essere omofobo: “Stupisce che il candidato per La Puglia per Vendola accosti l'essere gay ai mafiosi e ai ladri, nonostante sia l'alfiere della lista che porta il nome del Presidente della Regione Puglia” – scrive Fusco, e aggiunge: “l'omofobia, caro Brigante, contraddistingue la destra più becera del nostro paese. Brigante chieda scusa ai cittadini omosessuali che ha offeso in modo rozzo e fuori dal tempo”. Poi il rappresentante del PD ha invocato anche l’intervento del Presidente Vendola: “mi aspetto da parte del presidente Vendola una seria reprimenda verso chi ricopre ruoli istituzionali e partecipa alla competizione elettorale per diventare sindaco”.
Non si è fatta attendere la risposta di Brigante: “non avendo argomenti seri e validi di cui parlare, illustri e meno illustri esponenti del PD pensano di attaccarmi inventando di sana pianta cose che non stanno ne in cielo ne in terra, accusandomi addirittura di omofobia”. E ancora: “ Lo fanno fare, ad un illustre sconosciuto, almeno dalle nostre parti, tale Enrico Fusco, della segreteria regionale del partito. E’ strano che questa accusa non mia sia stata rivolta dal candidato Consales.
ANCORA ACCUSE SU FACEBOOK – “Il segretario provinciale del PD, Corrado Tarantino, mi ha dato dello squallido su Facebook (senza peraltro avere il coraggio di citare il mio nome, e questo la dice lunga su certi esponenti del PD...)”.
IL FATTO SECONDO BRIGANTE – “Rispondendo alla domanda della giornalista, che chiedeva a me e Consales di sgomberare il campo da voci su presunti conflitti di interessi, ho replicato dicendo che, i miei avversari, non potendomi dare del mafioso o del gay, inventano accuse infondate, come quella del conflitto di interesse, sostenendo che non potrei fare il sindaco perché la mia azienda metalmeccanica (da cui sono uscito da tre anni) ha vinto appalti con l’Enel. Il mio riferimento, evidentemente, era alle accuse fatte negli anni passati a Vendola, ritenuto dai suoi avversari non adatto a fare il presidente perché dichiaratamente gay. Solo degli stupidi, per fortuna pochi, potevano pensare che io, consigliere regionale eletto nella lista La Puglia per Vendola, grande estimatore e sostenitore del presidente, intendessi rivolgere accuse agli omosessuali”.
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