Brindisi: presunte pressioni per cedere le quote
Pressioni sulla vecchia proprietà affinché lasciasse il Brindisi a costo zero. Sarebbe questo uno dei filoni di un'ampia inchiesta che riguarda il calcio brindisino. Secondo indiscrezioni ci sarebbero già una decina di indagati (che dovranno rispondere a vario titolo dei reati di concussione ed estorsione) tra i quali personaggi politici e tifosi. I fatti risalgono alla passata stagione quando ci fu un'accesa contestazione contro gli ex dirigenti Giuseppe Roma, Annino De Finis e Roberto Galluzzo da parte del tifo organizzato. Secondo gli inquirenti qualcuno avrebbe 'premuto eccessivamente' per far rilevare il sodalizio a qualche altro imprenditore. Da qui le pressioni sui patron del Brindisi che sarebbero stati indotti a lasciare a costo zero. Qualche mese dopo, non essendo andata a buon fine alcuna trattativa, (e qui sarebbe un altro filone) l'amministrazione comunale si interessò del caso per non far morire il Brindisi. E da qui sarebbe nata una nuova attenzione da parte della magistratura circa le richieste e gli appelli a Roma e De Finis a lasciare senza pretendere nulla in termini economici. Nel mirino dei pm sarebbe finito anche l'assessore allo sport Antonio Giunta. Sotto la lente di ingrandimento sarebbero finite anche alcune dichiarazioni del sindaco Mimmo Consales.
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