Sottopasso di via Appia: degrado e sporcizia
BRINDISI - Non credo che possa meravigliare qualcuno in questa città quanto sta accadendo nel sottopasso di via Appia: piove all’interno. La pioggia di questi giorni si è infiltrata nel solaio, riversandosi all’interno. La conseguenza è che il sottopasso è simile ad un acquitrino con rivoli che scendono dalle scale di accesso formando grosse pozze di acqua dappertutto. A denunciare la situazione, con una serie di foto allegate alla nota, è l’ex consigliere comunale del Partito Democratico Vincenzo Albano. Una storia scandalosa quella di questo sottopasso caratterizzata da una costante situazione di degrado a causa della disattenzione e dell’incuria di una amministrazione – dice Albano – che è riuscita a spendere denaro pubblico per qualche intervento sporadico sulla spinta della indignazione dei cittadini, ma che non è stata mai capace di risolvere definitivamente il problema e riqualificare il sottopasso e l’aria circostante. La scena è quella di sempre. Cattivo odore, sporcizia, scritte di ogni genere che imbrattano le pareti, ferri arrugginiti sul soffitto del tunnel, ragnatele, escrementi e liquidi di dubbia origine, odori nauseanti, a cui si sono aggiunti in queste ore vistosi rigonfiamenti sul soffitto e sulla pensilina, che fa ragionevolmente prevedere un imminente distacco dell’intonaco. Ma tutta l’area circostante è immersa nel degrado, per la presenza di mattoni rotti o sollevati, marciapiedi pericolosi, escrementi e liquidi depositati da chi ha inteso assimilare il muro di divisione dalla ferrovia ad un vespasiano a cielo aperto, da utilizzare in qualsiasi ora del giorno e della notte. Insomma una situazione di pericolo, che richiede un intervento urgente. Non va trascurato – conclude Albano – il fatto che il sottopasso continua ad essere interdetto a coloro che hanno problemi di mobilità, e che è ancora assente un sistema di video sorveglianza necessario per aumentare il livello di sicurezza nell’attraversamento, come si sta facendo per quello in via Torpisana.
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