Portaluri: "finalmente dai parroci messaggi importanti"
In occasione della prossima consultazione elettorale i parroci di Brindisi hanno indirizzato ai Candidati Sindaci un messaggio che mi sentirei di definire finalmente "spirituale". Almeno nel senso che questo aggettivo ha acquisito nella mia personale riflessione sul senso della vita, e cioè per il suo riferimento all'uomo animato dallo Spirito del Bene. Non già una disquisizione su aspetti ideali e futuri, ma una assunzione di realtà umane sofferenti e rifiutate. Cosa ci sarebbe di "spirituale" in chi facesse finta di nulla di fronte a simili realtà? Non più discorsi altisonanti, richiami a principi astratti, visioni di realtà ideali, ma uno sguardo rivolto in basso dove ripugna anche guardare. Uomini e donne senza lavoro, senza casa, senza cure, uomini e donne che stentano a far riconoscere diritti indisponibili come quello alla salute, ad un ambiente salubre. Di questi ci hanno detto di occuparci prima di ogni altra cosa i parroci ed le persone credenti che insieme a loro ricordano ogni giorno, ogni domenica, l'impegno della lavanda dei piedi. Un messaggio carnale, fatto di uomini e donne vere, e per questo spirituale. Ho scritto anche "finalmente" perchè molti messaggi di uomini di Chiesa sono evanescenti, buoni per tutte le stagioni e per tutte le longitudini, e quindi di fatto disinteressati alle sofferenze di chi sta sotto. Il linguaggio "clericale" è proprio questo volare sopra la storia, come il "politichese" che oggi tiene banco, un parlare tecnico per non far capire nulla alla gente. Sarà ben questo il senso del brano evangelico che narra l'apparizione di Gesù dopo la risurrezione in carne ed ossa ai discepoli. "Credevano che fosse un fantasma". "Vedete i buchi dei chiodi e la ferita nel costato". Ciò che è schiacciato, rifiutato e cricifisso non soccombe alla morte e mostra i segni dell'ingiustizia anche dopo il riscatto. Giustamente i parroci partono da lì e non da discorsi moraleggianti o devozionali. Dalle ferite. E dopo il messaggio per le elezioni i parroci continuano a levare la voce. Il dormitorio degli immigrati dichiarato inagibile dopo che per anni ha fatto comodo che fosse nelle condizioni per le quali si giustifica la chiusura. "Mettevano tutto in comune e nessuno era bisognoso tra loro". Chi se ne deve fare carico, ciascuno di noi o le istituzioni? Ma le istituzioni non vivono del lavoro di tutti? Le istituzioni sono fatte dagli uomini che le dirigono per mandato temporaneo. Che città è quella in cui 200 persone non hanno l'essenziale? Eppure Brindisi ha dato grandi prove di accoglienza. Perchè ghettizzare gli immigrati? Perchè non realizzare un albergo diffuso? "Chi ha due tuniche ne renda una". Chi ha due case ne metta a disposizione una. Non è più tempo di accomodamenti. I saldi sono finiti. Il Vangelo predicato dai parroci brindisini non può fare più sconti. Maurizio Portaluri
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