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Emergenza Coronavirus: Brindisi, per ora niente Giro d'Italia

13.03.2020 18:00

Anche il Giro d’Italia deve piegarsi al Covid-19. Come riporta repubblica.it, Rcs Sport ha rinviato la partenza della corsa rosa, inizialmente prevista per il 9 maggio da Budapest. La nuova data sarà annunciata “non prima del 3 aprile quando termineranno le disposizioni previste dal D.P.C.M. del 4 marzo 2020 e dopo che l'organizzazione si sarà confrontata con il Governo, gli Enti locali e territoriali e le Istituzioni sportive italiane e internazionali”. Un rinvio che sa di addio: l’obiettivo di recuperare la corsa in qualche altro momento della stagione appare al momento un’utopia, visto l’affollamento del calendario. Tre settimane libere, in qualche altro angolo della stagione, non ci sono. Solo le due guerre mondiali avevano finora fermato il Giro. L'ultima edizione non disputata risale al 1945. Slitta, dunque, anche l'ottava tappa, da Castrovillari a Brindisi, in calendario il 16 maggio.

Al mattino era stata la parte ungherese a tirarsi indietro. "A causa della grave situazione di malattia in Europa, non sarà possibile organizzare le prime tre fasi del Giro d'Italia in Ungheria nel maggio 2020" aveva annunciato su Facebook Mariusz Revesz, membro del comitato organizzatore e deputato del partito di maggioranza ungherese. Così, decapitato delle prime tre tappe, l’organizzazione del Giro si è dovuta fermare. Improbabile allestire una Grande partenza alternativa, impossibile immaginare un Giro di sole 18 tappe. Impossibile soprattutto immaginare ora come la situazione del coronavirus si evolverà nei prossimi giorni e settimane. Il rinvio del Giro d’Italia segue di pochi giorni quello delle altre corse Rcs (Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo e Giro di Sicilia). E tra Francia e Belgio la situazione non è migliore. Tutte le classiche belghe fino al 4 aprile sono ferme, e il 5 c’è il Giro delle Fiandre, a fortissimo rischio anch’esso. Saltate anche Volta a Catalunya, Giro di Turchia. Saltato tutto il ciclismo, di fatto. La domanda ora è: fino a quando?

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