Mevoli sul 'Verdi': "Ferrarese non ha disertato il cda. Attende il nuovo sindaco"
BRINDISI - A Damiano Mevoli, segretario cittadino di ‘NOI CENTRO’ non son o andare già le critiche mosse da Roberto Fusco al Presidente della Provincia Massimo Ferrarese sul caldo argomento della Fondazione del Teatro Verdi. “Abbiamo già notato come la mancanza di idee e di proposte sia spesso mascherata da una ossessiva tendenza ad inventarsi nemici esterni su cui scaricare il proprio senso di impotenza e di frustrazione” – dice Mevoli – “E non ci sembra che si possa diversamente spiegare la inveterata consuetudine di scaricare tutto sul Presidente della Provincia. Ancora una volta, infatti, un candidato sindaco non ha esitato ad approfittare della presentazione della “Manifesto della Cultura”, da noi condiviso e sottoscritto, per accusare Massimo Ferrarese di aver «disertato» il Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Tetro Verdi. I termini usati, ovviamente, alterano la realtà dei fatti, che hanno semplicemente registrato una richiesta della Provincia, ovvero di uno dei soci della Fondazione, di un rinvio di qualche giorno, in attesa dell’insediamento del nuovo sindaco, che, fra l’altro, è presidente di diritto della Fondazione, e del nuovo Consiglio comunale. Nessuna «diserzione», quindi, ma, al contrario, un doveroso atto di correttezza istituzionale, che in ogni altra circostanza e situazione avrebbe dovuto trovare il consenso unanime e, invece, in questa città è diventato la classica «foglia di fico» dietro cui qualcuno ha voluto nascondere la propria insipienza e povertà di idee. Capiamo che i voti sono come la pecunia che non olet, ma ci dovrebbe essere, almeno, un limite alla decenza. Siamo, invece, assolutamente d’accordo con la proposta che il Teatro Verdi continui a vivere anche grazie ai soldi dell’Enel. Riteniamo, perciò, che sia assolutamente prioritario arrivare in tempi brevi alla firma delle convenzioni, attraverso le quali questo territorio, oltre ai fondi per la cultura, deve trovare soprattutto le energie e le risorse necessarie per avviare la piena ripresa economica e produttiva, rendendosi nuovamente attrattivo per le aziende, che devono assolutamente tornare a investire e a produrre. La cultura è un bene comune importantissimo e sarà da noi in ogni occasione sostenuta. Ma al primo punto della nostra agenda non potrà che esserci sempre l’attrazione degli investimenti, per creare continuamente sviluppo e posti di lavoro stabili e duraturi”.
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