Emiliano contro Conte: 'le scuole in Puglia restano chiuse'

04.11.2020 20:50

In Puglia rimane in vigore l’ordinanza regionale con cui già da una settimana circa sono sospese le lezioni in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, a eccezione della scuola per l’infanzia. Lo comunicano il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, precisando che se il Governo nazionale riterrà assolutamente necessaria la riapertura della didattica in presenza, potrà richiedere la revoca dell’ordinanza del presidente della Regione Puglia che la valuterà di intesa col Ministro della Salute.

L’ordinanza regionale rimane in vigore fino al 24 novembre. Al fine di andare incontro alle esigenze formative ed alla volontà delle famiglie che desiderano per i loro figli la didattica in presenza – è scritto in una nota della Regione – il presidente della Giunta, a richiesta dell’Uffcio Scolastico Regionale, è disponibile a consentire ai dirigenti degli istituti scolastici di aumentare la quota di didattica in presenza attualmente autorizzata fino a soddisfare le richieste delle famiglie, compatibilmente con le previsioni del nuovo Dpcm e sempre che le condizioni epidemiologiche lo consentano.


L’associazione presidi della Puglia ne ha però chiesto il ritiro reputando “urgente il ritiro già da oggi dell’ordinanza del presidente Emiliano” sulla chiusura delle scuole. In una nota a firma del presidente regionale Roberto Romito, è spiegato che “non può più rimanere in vigore a nostro avviso, in tema di servizio scolastico, un’ordinanza più restrittiva delle misure disposte con atto del Governo e che rimarrebbe comunque più restrittiva anche nel caso la Puglia fosse dichiarata zona rossa, massimo livello di rischio”. “È necessario, ad avviso della nostra organizzazione – dice Romito – , che venga ritirata l’ordinanza, in quanto fortemente disallineata rispetto alle disposizioni governative. Il ritiro sarebbe inoltre funzionale a dare maggiori certezze operative ai dirigenti delle scuole che, qui in Puglia ma anche altrove, hanno visto modificarsi in pochi giorni e più volte gli assetti normativi, con il conseguente stress e caos organizzativo in cui sono precipitate, in una situazione già difficile di per sé, le istituzioni da loro dirette”.

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