FIGC irritata sul caso Brindisi: "soldi restituiti"
La FIGC nelle prossime ore potrebbe emettere un comunicato per chiarire alcuni aspetti riguardanti la società SSD CITTA’ DI BRINDISI e nello specifico la destinazione della somma di 47.000 (quota iscrizione, tasse e fideiussione della stagione precedente) che la stessa Federazione ha l’obbligo di restituire alla società dopo aver ufficializzato la mancata partecipazione ai campionati. Il Brindisi, infatti, dopo aver perfezionato l’iscrizione alla serie D, grazie ad una notevole raccolta fondi organizzata in città, fu cancellato dalla Procura Federale per i noti illeciti sportivi di cui si era macchiata la dirigenza sotto la gestione Flora (ed anche perché rinunciò a difendersi in tutti i gradi della giustizia sportiva) e, successivamente, rinunciò anche alla partecipazione al torneo di Eccellenza Pugliese. La FIGC Puglia ha fatto sapere di aver preparato in data 10 dicembre 2015 un assegno circolare intestato alla SSD CITTA’ DI BRINDISI. In queste ore l’avvocato Giampiero Epifani di Brindisi, per conto della Associazione PerBrindisi, ha chiesto alla stessa società la restituzione delle quote da destinare a chi partecipò a quelle raccolte fondi:
“In nome e per contro dell’associazione PerBrindisi – dichiara l’avvocato Giacinto Epifani – ho inviato una pec alla società, chiedendo che vengano restituiti alla stessa associazione i soldi versati la scorsa estate da centinaia di tifosi. Nel caso in cui tale richiesta dovesse cadere nel vuoto, intraprenderemo le iniziative legali del caso”. L'impressione è che la Federazione voglia chiarire tutti gli aspetti alla città per evitare ogni tipo di malinteso ed offrire il massimo della trasparenza sulle attività federali.
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