Fotovoltaico: 24 persone indagate
La Procura di Brindisi è stata la prima a svolgere intense verifiche sugli impianti fotovoltaici. Un'attività che va avanti da tempo e che ha portato a numerosi sequestri. Considerando il numero di operazioni condotte negli ultimi anni ed il fatto che quasi sempre, nonostante le differenti ditte coinvolte, si trattava sempre delle stesse persone, è stato chiaro che si trattasse di una associazione per delinquere.
La nuova operazione, denominata Black out, è stata brillantemente condotta dalla Procura della Repubblica di Brindisi ed ha portato a 24 persone indagate, 12 ordinanze di custodia cautelare, 10 in carcere e 2 ai domiciliari. Tra queste ci sono 4 donne e 5 cittadini spagnoli. Gli arresti sono stati effettuati a Messina, Roma e Brindisi ma al momento non sono coinvolti brindisini. Sequestro preventivo di 27 impianti, sequestro per equivalente dei profitti ricavati dalla illecita realizzazione dei parchi fotovoltaici per la somma di oltre 7 milioni di euro. Revocate le autorizzazioni alle imprese coinvolte che in tutto, in pochi anni, avrebbero percepito contributi pubblici per oltre 300 milioni di euro. Il sequestro coinvolge un'area complessiva di 130 ettari della provincia di Brindisi.
L'artifizio utilizzato è il solito, ossia, quello del falso frazionamento. Erano stati realizzati 21 mini impianti da 1mw ciascuno in modo da raggirare controlli e vincoli di legge ed accedere agevolmente ai contributi pubblici. In realtà si trattativa di un unico mega impianto. I pannelli erano distribuiti tra Brindisi, Francavilla, Cellino San Marco, Torre Santa Susanna e Tuturano. L'operazione è stata condotta da Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo forestale. Oltre alle violazioni in materia ambientale, ai soggetti coinvolti viene contestata anche l'associazione a delinquere, reati urbanistici e ambientali, lottizzazione abusiva, indebita percezione di incentivi statali e illeciti amministrativi.
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