Brindisi senza stadio: batosta da 120 mila euro in quattro giorni
Danno enorme per il club del presidente Arigliano
Ancora una gara a porte chiuse (e in trasferta). Lontano, lontanissimo. L’inizio di campionato del Brindisi è un incubo. Questa sera la formazione di Ciro Danucci affronterà il Benevento a Picerno, addirittura fuori regione. Un danno enorme per il club (oltre 120.000 euro per due partite) tra mancati incassi, ritiri come fossero trasferte e affitto dei campi, figlio della strafottenza che le amministrazioni comunali hanno mostrato negli anni nei confronti del calcio. Brindisi, infatti, è stata l’unica neopromossa in C con uno stadio che non aveva ricevuto neppure un intervento tra la fine dello scorso campionato e l’inizio del nuovo. A Catania, ad esempio, i lavori (gli stessi e identici che si stanno realizzando ora al Fanuzzi) sono iniziati poche ore dopo la fine del torneo di D in modo da consegnarlo prima dell’inizio di quello di C (e prima che si cerchi la scusa delle elezioni, sappiate che anche a Catania si votava…). Attenzione, non si dica che la causa dei mancati interventi sia dovuta al fatto che il Brindisi abbia giocato lo spareggio e, dunque, non fosse certo della promozione. Perché sarebbe ancora peggio, dal momento che, se il Brindisi avesse perso lo spareggio, sarebbe stato prima nella graduatoria dei ripescaggi ma non ne avrebbe avuto diritto proprio per lo stadio (che per i ripescaggi non prevede deroghe e deve essere a norma entro il 18 luglio).
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