INTERVISTA TC - Ghirelli e gli stadi: "Perché non sfruttare i fondi Europei?"
Una Lega Pro sostenibile, con una mission chiara, una struttura definitiva e società sane. Questa è la Serie C nella testa di Francesco Ghirelli. Impossibile a questo punto non affrontare il tema degli stadi. Ecco uno stralcio dell'intervista rilasciata a Tuttoc.com.
Gli impianti. Una criticità del movimento italiano. Alcune società non giocano nella propria città e la conseguenza sono gli impianti vuoti.
“La partita degli stadi è una di quelle che dovremo aprire. Bisogna che siano collegati alla città e devono finire tutte le deroghe. Tutte, perché sono uno dei mali di questo paese. Abbiamo gli stadi peggiori che ci possono essere: se una donna pensa di andare a un servizio igienico mi metto le mani nei capelli!
Noi possiamo intervenire con un fondo di garanzia: al momento ci stiamo misurando con alcuni problemi, ma questa è una delle strade che si possono percorrere. Dobbiamo diventare una lega unita, ma bisogna superare anche le gelosie: sembriamo a volte gli azzeccagarbugli di Renzo Tramaglino”.
Altre soluzioni?
“Dobbiamo ingegnarci a usare i fondi europei e Tognon sta lavorando a questo. La Francia ha modificato i suoi impianti così e bisogna lavorare su quel punto di vista. Per essere, fino in fondo, la lega dei servizi”.
Una novità assoluta.
“Il vero problema che abbiamo è questo: ci sono costi e una crisi che morde. Per cercare di venire in contro alle esigenze di tutte le molteplici realtà che rappresentiamo al nostro interno, sto pensando anche ad un campionato in cui gli orari di svolgimento delle partite li sceglie la città dove verranno disputate: un conto è giocare il venerdì a Bolzano, un altro può esserlo in Puglia. Noi dobbiamo essere una Lega che aderisce alla società, non è facile ma ci dobbiamo riuscire”.
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