Brindisi, Taurino: "Ritornare un giorno? Ecco cosa penso"
Le parole dell'ex capitano del Brindisi intervistato al podcast "4-2 Fantasia"
Recordman di presenze (297) con la maglia del Brindisi, otto anni in biancazzurro, Roberto Taurino non ha certamente bisogno di presentazioni. Uno dei giocatori più amati dalla tifoseria, capitano per diversi anni, per molti ancora oggi 'Il capitano'. Nella serata di ieri 'il muro di Berlino', come ricordato ancora oggi dai tifosi, è tornato a parlare degli anni con la V sul petto, intervistato durante la trasmissione "4-2 fantasia".
Taurino: "Brindisi una tappa di vita"
"Brindisi per me è stata una tappa di vita", ha aperto così il suo intervento Roberto Taurino in merito agli anni in biancazzurro. " Al di là delle soddisfazioni calcistiche ho trovato qualcosa di più importante, ovvero la mia famiglia. Sono molto legato a questa piazza, è inutile nascoderlo. Ho ricevuto tanto affetto, penso anche io di aver dato tanto e non parlo solo da calciatore -continua l'ex difensore- ma per le responsabilità che mi sono assunto nel corso degli anni".
"Ritorno a Brindisi? Sono molto possibilista"
Spesso i tifosi chiedono a gran voce il ritorno di Taurino a Brindisi, chiaramente non sul campo ma in panchina. Dopo l'ottima esperienza con la Virtus Francavilla, quest'anno l'allenatore aveva iniziato la stagione alla guida dell'Avellino. In biancoverde non è andata nel migliore dei modi ed adesso si trova senza una squadra, con l'obbligo di non poter più allenare in questa stagione per via del regolamento. Tuttavia, in futuro, Taurino non chiude le porte su un possibile ritorno in biancazzurro: "Non sono d'accordo con chi dice che non si debba tornare laddove si è lasciato un bel ricordo. Chi non rischia parte già sconfitto. Sono molto possibilista, ovviamente ci dovranno essere dei buoni presupposti. Mia moglie mi dice sempre di non tornare per un vecchio episodio che l'ha segnata molto, vedremo".
Corona, Castillo, Francioso: uno lo vendi, uno lo mandi in campo e un'altro in panchina
In tanti anni in biancazzurro Taurino ha avuto la fortuna di poter giocare con più calciatori che hanno lasciato il segno a Brindisi. Tra questi figurano sicuramente Castillo, Corona e Francioso. Difficile fare delle preferenze, tuttavia l'ex capitano è stato portato alle stretre (ironicamente) ed ha dovuto rispondere. "Castillo - Corona - Francioso, uno lo vendi, uno lo schieri titolare e uno lo mandi in panchina: chi sceglieresti?" Questa la domanda posta da uno dei ragazzi del podcast. Taurino, a dirla tutta, non ha avuto grandissime difficoltà nel dare una risposta: "Castillo, ragionando da dirigente, lo venderei perché era il più giovane e si poteva fare plusvalenza. Francioso credo rappresenti la brindisinità quindi lo schiererei titolare, ed inoltre aveva delle qualità fuori dal comune. Corona nel caso Francioso non segnasse (opzione molto rara) lo manderei successivamente in campo".
Il caso Adami dopo l'Igea Virtus: ecco cosa ne pensa Taurino
9 maggio 2004: 1000 brindisini giunti in Sicilia per il match contro l'Igea Virtus, tutti con un sogno tenuto troppo tempo nel cassetto: la Serie C1. Il risultato (1-1), purtroppo, condannò il Brindisi ai play-off. Negli anni, oltre che per il dolore, quella partita viene ancora ricordata tra i tifosi, per una clamorosa papera del portiere Massimilano Adami. Sono tante le storie che sono state create attorno alla vicenda col passare del tempo, tuttavia Taurino ha un'idea ben precisa di quell'episodio. " Adami? Ognuno può dire la sua sulla qualità di un portiere. Tralasciando questo, Max è un ragazzo straordinario. Quel momento è stato traumatico per tutti, ma ancor di più per lui. Posso confermarlo perché l'ho vissuto nello spogliatoio. Ne ho sentite tante in giro sull'episodio, in molti mi hanno chiesto cosa pensassi. Io sono categorico: per me non è successo nulla di quello che si sente dire. Ne sono sicuro. Conoscevo la persona e so come ha vissuto il dopo. Conosco anche la gioia che quel gruppo avrebbe provato in caso di vittoria del campionato. Nessun soldo ci avrebbe regalato tanta soddifazione quanto poter compiere quell'impresa". L'ex capitano ha poi concluso così la parentesi sul Brindisi: "La mia più grossa rabbia è non aver vinto in quell'anno. Avremmo potuto fare la storia del calcio brindisino, eravamo un gruppo che andava oltre tutto e tutti. Fuori dal campo si viveva una situazione difficile, affitti che saltavano e giocatori che andavano a vivere a casa di qualcun'altro. Poi, però, si andava sul rettangolo di gioco e riuscivamo ad avere il giusto spirito per affrontare una stagione. Meritavamo ampiamente quella vittoria, compreso il mister".
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