Scu, riciclaggio: maxi confisca a Cosimo Rochira
I Militari del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi hanno dato esecuzione ad un decreto di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale, con confisca di beni, e della sorveglianza speciale di P.S. con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza per anni 4, emesso dal GIP di Brindisi, su richiesta della locale Procura e indagine del dipendente Nucleo Investigativo, nei confronti di Cosimo Rochira, cl. 1977, pregiudicato, condannato per omicidio, sottoposto agli arresti domiciliari per possesso di esplosivo.
Con il provvedimento vengono sottoposti a confisca 2 appartamenti e 2 supermercati, ubicati in Francavilla Fontana, quote sociali e magazzini della stessa società, 4 autovetture di media e grossa cilindrata e 2 autocarri, per un valore stimato in 2,3 milioni di € circa, riconducibili al citato Rochira.
L’indagine ha fatto emergere l’utilizzo delle attività commerciali per finalità di riciclaggio nel tessuto economico sano di denaro di provenienza delittuosa e, grazie ai bassi prezzi di vendita praticati, per indebolire analoghe realtà commerciali concorrenti con l’intento di acquisirle a basso costo.
I provvedimenti di sequestro anticipato dei beni erano stati eseguiti lo scorso 3 aprile ed emessi dalla Sezione Penale del Tribunale a seguito di complesse e capillari indagini patrimoniali svolte dagli specialisti del Nucleo Investigavo Carabinieri, in applicazione della normativa antimafia che permette di “aggredire” i patrimoni riconducibili – direttamente o indirettamente (tramite familiari e/o interposte persone) – ai soggetti indagati per determinate tipologie di reati (traffico di sostanze stupefacenti, usura, estorsione, riciclaggio ecc.).
Gli investigatori hanno potuto conseguire i risultati finali grazie ad una efficace attività info-investigativa e attraverso l’incrocio delle risultanze ricavabili dalle banche (Anagrafe Tributaria, Camera di Commercio, P.R.A., Catasto ecc.) dalle quali è stato possibile tracciare un puntuale ed analitico profilo patrimoniale del soggetto e dei suoi familiari conviventi.
Inoltre, l’ausilio di sofisticati sistemi informatici ha consentito di evidenziare una netta sproporzione tra l’elevato tenore di vita dei soggetti intestatari dei beni confiscati e i redditi reali.
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