Calcio

Il CorSport celebra l'amicizia tra Ubaldo Novembre e Claudio Ranieri

13.04.2016 16:56

In un bellissimo servizio di Antonio Barillà, il Corriere dello Sport racconta la storia di Claudio Ranieri, l’allenatore del momento, l’uomo che sta trascinando il Leicester verso un clamoroso trionfo. E, per farlo, ha intervistato i suoi amici più stretti, come il brindisino Ubaldo Novembre, ex calciatore ed uomo di spessore morale come ce ne sono pochi. Una persona sincera con cui, evidentemente non a caso, Ranieri non ha mai interrotto i rapporti. Brindisimagazine.it ha voluto riassumere alcuni passaggi dell’articolo del Corriere dello Sport.

Ranieri ha commentato: «Il mio Leicester ricorda il Catanzaro di Di Marzio, quello di Palanca, Silipo e gli altri. Capisco non sia un grande esempio, meglio Guardiola. Ma quella era una squadra come questa, un gruppo di amici che viveva insieme».

SEGRETO. «Il segreto erano le mogli - svela Giorgio Pellizzaro, il portiere -: amiche allora e amiche oggi, mai un’ombra di invidia o gelosia. Quel Catanzaro fu un miracolo sportivo e un fenomeno sociale: il calcio era una riscossa per il Sud». Lo dice con orgoglio, lui che è mantovano, ma in Calabria s’è sempre sentito a casa. E una casa ce l’ha, a Costa Araba, affacciata sul mare di Montauro, accanto alle case di altri ragazzi del ‘74: hanno visitato i paradisi azzurri in tutto il mondo ma amano trovarsi ancora su quelle spiagge. «L’avevo comprata anch’io – racconta Ubaldo Novembre, che di Pellizzaro era il secondo -, e a volte quando tornavo nella mia Brindisi lasciavo le chiavi proprio a Claudio. Eravamo tutti come fratelli e infatti il rapporto è sopravvissuto: molto merito ce l’ha lui che periodicamente ci riunisce. Straordinario: qualche anno fa, in un momento per me terribile, avendo appena perso una figlia di ventun’anni, venne a Brindisi con il suo yacht e insistette per portarmi con lui. Dieci giorni nel mare greco per starmi vicino e provare a strapparmi un poco al dolore».

  NONNO. Novembre s’è costruito una nuova vita nel commercio. Pellizzaro, invece, non ha lasciato il calcio, preparatore dei portieri nello staff di Claudio. Sempre, tranne quest’anno: esigenze di famiglia gli hanno suggerito, con gioia, di fare per un po’ il nonno a tempo pieno. E’ già pronto a tornare, intanto fa il tifo: «Nelle due settimane in cui son rimasto a Leicester, avevamo intuito le qualità di alcuni calciatori, ma arrampicarsi così in alto era inimmaginabile. Un miracolo nell’era del calcio business, piedi per terra ma è lecito sognare».

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