Calcio

Brindisi, il Partito Democratico: 'Il Comune non si intrometta nelle vicende private del club'

La crisi della società diventa elemento di scontro politico dopo la richiesta del vicesindaco alla famiglia Arigliano

15.02.2024 13:02

Il Partito Democratico di Brindisi rimarca le divergenze fra il sindaco Giuseppe Marchionna e il suo vice, Massimiliano Oggiano. Quest'ultimo, con un post pubblicato lunedì sul suo profilo Facebook, ha invitato la famiglia Arigliano a cedere simbolicamente il titolo calcistico nelle mani dell'amministrazione comunale. Ma il primo cittadino, in una intervista rilasciata a Quotidiano, si mostra molto più cauto. "Io non ho nulla da dire  - afferma il sindaco - né posso intervenire. Non so neanche se ci sia, ed a che punto sia eventualmente, la trattativa. Io aspetto di sapere, alla fine, di chi sarà la responsabilità".

Il Pd di Brindisi attacca:" L’amministrazione pubblica è una cosa seria e finalmente il sindaco Pino Marchionna ha battuto un colpo sulle ormai incontenibili e giornaliere boutade del suo vicesindaco Massimiliano Oggiano”. “Infatti - si legge in una nota dei democratici - l’ultima incauta uscita del vicesindaco con la irrituale richiesta alla proprietà del Brindisi calcio di cedere il titolo al Comune di Brindisi è stata ovviamente stroncata dal sindaco per evitare pericolose ingerenze in trattative private, rischiando, se mai ve ne fossero, di comprometterle irrimediabilmente”.
"Il fatto che il vicesindaco Oggiano - prosegue il Pd - si sia lanciato irresponsabilmente in faccende di carattere privatistico alimentando false aspettative tra i brindisini in un momento evidentemente delicato della squadra di calcio professionistica cittadina, conferma ulteriormente l’inadeguatezza e il modo demagogico di amministrare”. 

Il Pd si appella al sindaco “affinché riporti la questione del Brindisi calcio nell’alveo della serietà istituzionale attuando ogni possibile iniziativa con l’obiettivo di tutelare e salvaguardare il grande patrimonio sportivo-calcistico raggiunto dopo più di 30 anni. L’unico scopo deve essere quello di mettere la società della squadra di calcio nelle migliori condizioni possibili di operare senza rischiare di compromettere l’integrità istituzionale del Comune di Brindisi. Se così sarà, ci troverà a sostenerlo”. 

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