Api: "noi nel laboratorio dopo fallimento progetto Terzo Polo"
Ecco il punto di vista a 360 gradi dell’API attraverso le parole del segretario Francesco Cannalire:
“API NEL LABORATORIO DOPO IL FALLIMENTO DEL TERZO POLO” - In vista delle prossime amministrative ApI si era prodigata per la nascita anche a Brindisi del Terzo Polo, abbandonando tale progetto una volta preso atto della volontà della UDC di insistere sulla formula di governo in carica alla Provincia e dopo aver constatato l'adesione alla terza coalizione di partiti, come La Destra, senz'altro estranei al raggruppa mento cui hanno dato vita Rutelli, Casini e Fini.
“FLI-MPA NON E’ TERZO POLO” - Accertato ciò, rende anomalo, strumentale e sicuramente censurabile definire Terzo Polo quel raggruppamento di partiti che vede l’accordo tra Fli, Mpa e formazioni che non hanno nulla da condividere con il grande progetto di centro moderato.
“NO ALLE PRIMARIE” - Aderendo al Laboratorio, ApI aveva preso atto di un accordo che faceva carico al PD della scelta del candidato Sindaco con l’ indicazione del nome da parte del gruppo dirigente del partito stesso. Non a caso Alleanza per l'Italia aveva suggerito di dare priorità alla definizione del programma, in modo di dar vita ad una coalizione che si riconoscesse sui contenuti e non si dividesse sui nomi. Preso atto che si è preferito seguire una via diversa, individuando preliminarmente il candidato ideale, appare pretestuosa la rivendicazione di coloro i quali sostengono solo oggi la necessità di far ricorso alle elezioni primarie per la scelta del candidato Sindaco, con ciò vanificando il lungo percorso fatto dal Partito Democratico per la individuazione del nominativo più idoneo che, peraltro, ha incontrato la condivisione di larga parte della coalizione compreso, sembrerebbe, forze politiche che inizialmente ne erano estranee come Impegno Sociale e Partito Repubblicano Italiano.
“NUOVA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO” - Per questo motivo ApI torna a sollecitare una rapida convocazione del tavolo programmatico. Ciò consentirebbe, tra l'altro, di evitare di assistere ad una campagna fatta di veleni ed insinuazioni che contribuirebbe ancor di più ad allontanare i cittadini dalla politica. Brindisi versa in uno stato di degrado economico e sociale mai raggiunto prima. Il già preoccupante quadro rischia di peggiorare ulteriormente con l'aggravarsi di fenomeni criminosi che minano fin dalle fondamenta il corretto vivere civile. E' giunto il momento di riporre ogni ambizione personale o di partito per lavorare tutti per una proposta di governo che possa vedere partecipe l'intera città e di dotarsi di un codice etico che garantisca il rinnovamento della classe politica cittadina e la massima trasparenza di coloro che andranno a comporre il prossimo Consiglio Comunale. Come già fatto in occasione della programmata rivisitazione dell'Accordo di programma in tema di servitù militari, ApI sollecita tutte le forze della coalizione a formulare una proposta comune al Commissario Prefettizio per la predisposizione del Bilancio di previsione e del Programma delle Opere Pubbliche. Non vorremmo trovarci ancora una volta di fronte a scelte già compiute, peraltro assunte in continuità con la vecchia Amministrazione, che possano danneggiare le aspettative dei brindisini di una crescita della città. Così come non vorremmo scoprire che, per far fronte ai tagli delle risorse da destinare agli Enti Locali disposti dall'ex Ministro Tremonti, la gestione commissariale scelga la via dell'aumento della imposizione fiscale (addizionale IRPEF, TARSU, addizionale IMU) quando si potrebbe alleggerire il bilancio comunale dalle rate di mutui contratti dalla vecchia Amministrazione per opere faraoniche e di dubbia rilevanza sociale o si potrebbe evitare di continuare a dilapidare risorse per il ciclo di smaltimento dei rifiuti,mai portato a regime per la evidente incapacità di chi ha gestito l’Amministrazione negli ultimi sette anni.
Su questi temi la coalizione dovrebbe impiegare tempo ed energie piuttosto che su bizantinismi che poco o nulla interessano ai cittadini brindisini.
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