Tomaselli: "la centrale Edipower di Brindisi va chiusa"
“Ecco l’intervento del Sen. Salvatore Tomaselli:
L'accordo raggiunto nelle scorse ore tra il gruppo francese EDF e i soci italiani circa il futuro assetto di Edison ha definito il passaggio a totale proprietà italiana di Edipower, una delle maggiori aziende energetiche del paese.
Si tratta, ovviamente, di un risultato positivo nell'ottica di valorizzazione delle capacità produttive nazionali in uno dei settori più delicati della competitività del sistema paese, quale l'energia, risultato raggiunto grazie anche al decisivo intervento del Governo ed, in particolare, del Ministro Passera.
Non possiamo, però, tacere le forti perplessità per la totale indeterminatezza con cui i vari attori hanno "trattato" in questi mesi il futuro della centrale Edipower di Brindisi, uno degli asset più importanti del gruppo ma, nel contempo, uno dei fardelli più gravosi in quanto si tratta di un impianto ormai obsoleto e abbisognevole di consistenti investimenti per ammodernarne tecnologia, capacità produttiva e compatibilità ambientale.
Tant'è che circola da tempo l'ipotesi di una sua dismissione. Chiusura dell'impianto che, peraltro, abbiamo negli ultimi due anni in più occasioni richiesto per la insostenibilità ambientale di una centrale a carbone situata a poche centinaia di metri dal centro abitato di Brindisi e, a maggior ragione, per la inopinata ed incomprensibile rinuncia della stessa Edipower alla riconversione a ciclo combinato dell'impianto, certamente più sostenibile, oltre che sancito nei vari accordi e convenzioni sottoscritti negli anni passati con enti locali e gli stessi Governi nazionali. A maggior ragione destano preoccupazione le affermazioni del Presidente di A2A, Giuliano Zuccoli, lette oggi sul più importante quotidiano economico del paese, in cui si avanza l'ipotesi di una trasformazione di detto impianto in termovalorizzatore, a conferma del ruolo residuale che tale impianto ha nella prospettiva della nuova Edipower, ormai orientata sempre di più - coerentemente con gli interessi della nuova proprietà - verso le rinnovabili, specie l'idroelettrico.
Una ipotesi, quella avanzata da Zuccoli, ovviamente del tutto inaccettabile per il territorio, già sovraccarico di impianti industriali ad alto impatto ambientale ed in cui, peraltro, già insiste un impianto analogo il cui futuro è in via di ridefinizione da parte del Consorzio ASI. Insomma, oltre al danno la beffa, verrebbe da dire!
Per questo ribadiamo la nostra valutazione: la centrale Edipower di Brindisi va chiusa, garantendo tempi e modalità di salvaguardia dei lavoratori. Oppure si faccia l'investimento di riconversione a metano. Tertium non datur...non ci sono altre ipotesi accettabili dal territorio.
Di tutto ciò informerò il Ministro Passera nei prossimi giorni nel corso della prevista audizione in Commissione Industria del Senato, sollecitandone l'impegno a sostenere tali prospettive. Nel frattempo, vista l'imminente campagna elettorale per l'elezione del nuovo Sindaco, mi auguro che venga in tale direzione un impegno esplicito di forze politiche e candidati, su cui misurare coerenza politica e affidabilità a garantire davvero e senza ipocrisie gli interessi generali”.
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