De Michele: "contro Vitali una vera aggressione"
"In merito alle notizie apparse sulla stampa riguardanti la figura dell’amico On.le Luigi VITALI, non posso che rinnovargli la mia indiscussa stima ed incondizionata amicizia, consapevole di essere rappresentato da un uomo di grande spessore umano, morale e politico.
La sua dichiarazione ferma e tempestiva, rispettosa per l'operato della magistratura, non è affatto retorica ma certezza della propria integrità morale rispetto alla correttezza della sua azione politico-amministrativa. Fermo restando la mia piena fiducia nella magistratura Brindisina, altamente qualificata e professionale, ritengo che la vera funzione della Giustizia, intesa in senso lato, non è soltanto quella di assicurare le condizioni fondamentali della vita in comune, ma altresì di promuovere lo sviluppo, il miglioramento della società; significa anche e soprattutto tutela del cittadino ( e del parlamentare) contro l’aggressione ai diritti costituzionalmente riconosciuti, aggressione tanto più insidiosa e pregiudizievole quando tenta di giustificarsi con pretese esigenze probatorie volte più o meno consapevolmente a privilegiare “procedure” rispetto alla libertà del cittadino.
Così come i giornalisti ritengo debbano svolgere liberamente e scrupolosamente il proprio lavoro, nel rispetto delle regole professionali e deontologiche, senza mai ridursi a trasmettere semplicistiche e strumentali notizie prive di fondamento giuridico, perché è loro preciso dovere ricercare la verità dei fatti nel solo interesse dell’opinione pubblica, senza condizionamenti o intimidazioni.
Ecco perché, e concludo, sicuro che l’amico Luigi Vitali saprà dimostrare la più che legittima e corretta linearità della sua azione politica, gli esprimo solidarietà, amicizia e vicinanza. Sono convintissimo che l’Onorevole Vitali, sempre estremamente assertore ed ossequioso, in ogni sua determinazione politica ed istituzionale, del principio di legalità, saprà dimostrare la sua completa estraneità a qualsiasi ipotesi di irregolarità politica e, nel rispetto delle prerogative della magistratura, chiarire fino in fondo, con dignità e lealtà, le ragioni del suo operato".
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