Brindisi, un anno fa il ripescaggio: cosa è cambiato ad oggi

12 agosto 2021. La città di Brindisi attendeva il verdetto finale: sarà Eccellenza o Serie D? Reduce dalla peggior annata di sempre sul campo, tanto da 'guadagnarsi' la retrocessione, la società del neo presidente Daniele Arigliano era in attesa della risposta da parte degli organi federali dopo aver presentato la domanda di ripescaggio. La paura era tanta. Per l'ennesima volta si è rischiato di toccare il fondo e, nello scetticismo più totale, l'unico a crederci, probabilmente, era solo il presidente. Finalmente la risposta arrivò: la LND dispose l'ammissione in Serie D del Brindisi. Il primo grande miracolo del presidente Arigliano fu compiuto. Da lì si susseguirono una serie di vicissitudini che non permisero alla squadra di iniziare al meglio il campionato, riuscendo comunque a riprendersi nel migliore dei modi nel girone di ritorno. 

Cosa è cambiato quest'anno? 

Quello di oggi è totalmente un altro Brindisi. Ad un anno di distanza dal ripescaggio i biancazzurri sono partiti in anticipo di almeno due mesi rispetto alla passata stagione. Basti pensare che la squadra è quasi al completo, se non per qualche innesto a centrocampo. Inoltre si è già completato il ritiro in quel di Castelluccio Inferiore, terminato con l'allenamento congiunto con lo Scalea. Il tutto frutto di cambiamenti anche all'interno della società, con Arigliano che ha deciso di affidarsi a persone come il dg Gigi Valentini e il ds Vincenzo Minguzzi. Brindisi, a differenza di un anno fa, è una meta ambita per i calciatori e la qualità di molti di loro già in rosa ne è la prova. La strada per arrivare a ciò che oggi rappresenta la realtà calcistica brindisina non è stata mai in discesa, tuttavia i tanti sacrifici compiuti pare abbiano iniziato a portare i primi risultati. Ora sarà importante non abbassare la guardia e non cullarsi sui grandi nomi in campo, certo è, però, che chi ben comincia è a metà dell'opera.

Articolo a cura di Francesco Giudice