“Dai diamanti non nasce niente, ma..." se Faber fosse stato brindisino sarebbe orgoglioso di voi

Era il 1967, l’Italia viveva il pieno del suo boom economico e un giovane Fabrizio De André cantava “Via del Campo”, uno dei suoi più grandi capolavori. Quella canzone ci ha donato una massima, che a distanza di quasi 60 anni ancora riecheggia nelle nostre teste e si legge sui muri: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. Se Faber fosse stato brindisino e se avesse vissuto la corrente stagione calcistica del Brindisi avrebbe probabilmente pensato di aver scritto quelle parole in visione di quanto successo quest’anno.

"È bravo ma non si applica"

Settembre 2022. Il Brindisi inizia il campionato tra l’entusiasmo dei tifosi. La squadra è di primissimo livello, idem lo staff tecnico e la società è solida. Binomio perfetto. Lo stesso però svanisce (o almeno sembra) a febbraio dopo la sconfitta interna contro il Martina, croce e delizia stagionale biancazzurra, culminata con l’esonero di Ciro Danucci. Quella squadra aveva talento, classe, tecnica, ma i risultati deludevano. Come quando si andava a scuola: “È bravo ma non si applica”. Eppure dopo l’esonero flash dovuto alla presa di posizione della squadra, qualcosa è cambiato. Il Brindisi si è applicato, raggiungendo anche il secchione della classe.

"La rinascita e il sogno"

Ventinove. Questi i punti fatti dal Brindisi nelle ultime 11 partite. Nove le vittorie, due i pareggi. L’ultima vittoria arrivata allo stadio Fanuzzi, proprio contro quel secchione chiamato Cavese che ha spaventato per tutto il campionato, prima di cedere contro il Martina e permettere ai biancoazzurri l’aggancio a -3, trasformato in -0 grazie alla rete di Alex Sirri. Non una semplice gara che riapre la stagione, ma un’utopia diventata realtà. Il Brindisi è stato nel letame, ma da lì ne è sbocciato il più bello dei fiori, ovviamente a tinte biancoazzurre, che però ha ancora 90 o 180 minuti da giocare per raggiungere il massimo del suo splendore.