Happy Casa: Gioie e dolori di un anno senza precedenti.
Caro 2020,
l'utilizzo di caro è una formalità di cui si potrebbe fare a meno. Eppure non è del tutto così.
Perché la cosa più paradossale è che il 2020 è un anno che, se lo guardiamo dal punto di vista della nostra squadra, è stato tutt'altro che avaro di soddisfazioni.
Perché le soddisfazioni che ci ha dato il 2020 cestistico della Happy Casa Brindisi sono inversamente proporzionali alle sofferenze che ci ha portato l'evento più drammatico degli ultimi 50 anni, su cui non mi dilungo perché se ne parla già abbastanza.
Il 2020 ci ha tolto il rito del palazzetto, ha soffocato il tifo nelle nostre case, ha fatto diventare i nostri pupilli quasi entità astratte che ammiriamo solo da dietro gli schermi.
Ma il 2020 è stato anche l'anno di partite memorabili: l'ultima vittoria, ancora a Milano, per il secondo anno consecutivo contro la corazzata Olimpia di Ettore Messina, le vittorie in Coppa Italia a Pesaro contro Sassari e Fortitudo, la sconfitta in finale che ancora brucia, ultimo atto di una stagione che lascia ancora aperto il più enigmatico dei "what if" su quello che sarebbe potuto essere e non è mai stato.
Il 2020 è stato anche l'anno dell'addio a giocatori che ci hanno fatto sognare come Adrian Banks e John Brown, che non abbiamo neanche potuto salutare come avremmo voluto, e che ha reso forse il tutto ancora più doloroso.
E' stato l'anno della ricostruzione, che oltre le più rosee aspettative ci ha portato una squadra che si prepara a entrare nel vivo della stagione con gli occhi di mezza Italia puntati addosso, e davanti a squadre che ci avrebbero dovuto guardare dall'alto al basso e che si trovano invece ad inseguirci.
Il 2020 è stato un anno che, per motivi molto diversi o molto simili, nessuno dimenticherà, ma che nessuno ha potuto fare a meno di affrontare.
Al 2021 chiediamo il minimo: tornare al palazzetto. Tutto il resto, bello o brutto che sia, sarà un dolce ritorno a una normalità che ci manca tremendamente.
Buon 2021 da tutta la redazione di Brindisi Magazine.
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