Nessuna irregolarità: assolti gli ex patron del Brindisi
I fratelli Giuseppe e Francesco Barretta non commisero alcun reato o irregolarità. Nulla di nulla. Si è conclusa cosi la vicenda giudiziaria che ha visto protagonisti i due ex patron del Brindisi Calcio che furono rinviati a giudizio nel settembre 2014 in seguito ad un accertamento fiscale (del 2011) avviato dall’agenzia delle Entrate, per l’acquisto di due imbarcazioni di nove metri e mezzo del valore di 250mila euro. Gli imprenditori sono stati assolti con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Erano accusati, assieme al commercialista Giuseppe Solito e all’amministratore unico della società Idea Verde Srl, Damiano Carvignese di aver evaso Iva per 50mila euro.
Tra novanta giorni (tanto è necessario per il deposito delle motivazioni) si conoscerà nel merito il perché della decisione del giudice.
Le richieste del pm erano di due anni e sei mesi per i fratelli Barretta, due anni e tre mesi per Solito e due anni per Carvignese.
L’accusa, nello specifico, riteneva che la società portoghese che figurava come proprietaria delle imbarcazioni, in realtà, lo fosse solo sulla carta. Insomma era stato ipotizzato un artifizio per evitare il pagamento ci circa 50.000 euro di Iva.
Somma a suo tempo messa sotto sequestro in attesa della sentenza.
A difendere i fratelli Barretta gli avvocati Giampiero Iaia di Brindisi, Nicoletta Dolfin, Fabio Cagnola e Maurizio Bocchiola di Milano.
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