Minacce, violenza privata e guida in stato di ebrezza, arrestato marocchino
Ieri, personale del Commissariato di P.S. di Ostuni ha arrestato E.M.L., classe ’87 di nazionalità marocchina, per i reati di minaccia, violenza privata, lesioni aggravate, guida in stato di ebrezza e con patente revocata.
L’arrestato, dopo aver causato un incidente stradale nel centro abitato di Ostuni, si rendeva protagonista di una serie di aggressioni - inizialmente verbali e poi fisiche - nei confronti di S.A., giovane ostunese, conducente dell’altra autovettura coinvolta nel sinistro stradale e della di lui fidanzata M.A. L’uomo, nel tentativo di sfuggire alla sua responsabilità nella collisione dei veicoli, cercava dapprima di spostare le autovetture ma, non riuscendovi per l’opposizione del conducente, iniziava a dare in escandescenza minacciando ed inveendo contro S.A. e la sua compagna. Con l’arrivo sul posto di S.R., padre del ragazzo, l’aggressività del E.M.L. aumentava che iniziava ad inveirgli contro e poi a colpirlo, benché questi cercasse di calmarlo. L’E.M.L., dunque, estraeva dal cofano della propria autovettura un cacciavite con cui cercava di colpire S.R., colpi che fortunatamente venivano schivati. A questo punto, S.R. era costretto ad utilizzare come protezione un veicolo posteggiato ma neanche questo frenava la violenza di E.M.L. che, non domo, ritornava alla sua macchina, prelevava un cric e tornava alla carica nel tentativo di colpire S.R. In questi concitati frangenti, giungeva sul posto l’equipaggio della volante che, resisi conto della gravità della situazione, cercavano di ricondurre alla calma l’aggressore il quale, per tutta risposta, insisteva nelle sue condotte aggressive e minacciose nei confronti di padre e figlio. Soltanto grazie alla ferma opposizione degli agenti intervenuti si evitava un nuovo contatto fisico, tenacemente cercato e voluto da E.M.L. Tutti i soggetti coinvolti venivano sottoposti alle cure presso il locale nosocomio, ove a S.R. venivano riscontrate più lesioni in varie parti del corpo. All’esito delle formalità di rito l’arrestato, su disposizione del P.M. di turno, veniva sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’A.G.
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