L'assessore Lomartire sulla presunta incompatibilitá

11.02.2013 14:25


20130211-142437.jpg In riferimento alle polemiche apparse su alcuni organi di informazione e relative ad una presunta incompatibilità dell’assessore al Bilancio Carmela Lo Martire nella sua doppia veste di avvocato e di assessore comunale, la stessa intende precisare quanto segue: “Sin dal momento della mia nomina ho formalizzato nelle mani del Sindaco e del Segretario Generale quale sarebbe stato il mio comportamento in riferimento alle cause pendenti che vedevano come avversario il Comune di Brindisi. Non perché esistessero motivi di incompatibilità, che del tutto fuori luogo ed in maniera inappropriata sono stati sollevati, ma per una personale necessità di trasparenza e chiarezza. Da quel momento, con giusto e corretto ma indubbio sacrificio professionale ed economico, non ho accettato nuovi incarichi ed ho rinunciato di volta in volta a quelli pendenti. Ciò, ovviamente, nel rispetto del diritto alla difesa costituzionalmente garantito e senza danneggiare oltremodo la parte al fine di evitare responsabilità professionali. Sono a disposizione per spiegare ulteriormente sia i comportamenti giuridici che le dinamiche processuali. Sempre per permettere una migliore comprensione avverto che i mandati si declinano normalmente con lettera e che in Tribunale, invece, esiste un ruolo Generale dove, finchè non si celebra l’udienza ove di solito avviene la costituzione del nuovo difensore, il vecchio avvocato risulta sempre il procuratore (e talvolta, anche in questo caso non vi sono le giuste annotazioni!) Un appunto però è doveroso. Come premesso, non esiste alcun obbligo alla dismissione dei mandati poiché non sussiste l’incompatibilità che la norma (art.lo 78 comma 3 decreto legislativo 267/2000 : cd. T.U sugli Enti locali) prescrive unicamente per “i componenti la Giunta in materia di Urbanistica, di Edilizia e di Lavori Pubblici ” i quali “devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di Edilizia Privata e Pubblica nel territorio da essi amministrato” per cui –dopo aver chiarito quanto sopra per solo rispetto del vero- visto che mi è stato imputato un obbligo giuridico al quale non avrei ottemperato e quindi un comportamento scorretto, mi riservo di tutelare i miei diritti e la mia onorabilità nelle sedi competenti”.

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