Parco del Cillarese: tempi incerti
Un quotidiano locale, ieri 03/08/2012, rivelava che non vi sono certezze nella data di consegna dei lavori del Parco del Cillarese e che si deve sperare nelle distrazioni di Giove pluvio per evitare ulteriori rinvii nella consegna prevista ora per la fine di ottobre.
Le domande sorgono spontanee e sono relative anche alle continue proroghe che l’amministrazione concede alla ditta appaltatrice. Questa ultima, infatti, era ben conscia del lavoro aggiudicato e delle penali che avrebbe subito in termini di ritardi nella consegna dei lavori; fatto salvo che questi lavori sono stati aggiudicati dopo la liberalizzazione del terreno da parte del Ministero dell’Ambiente ed in merito alla caratterizzazione chimica ed al carico inquinante presente nei terreni.
Quindi ritengo che non vi siano scuse da accampare nel giustificare i ritardi accumulati, sia per la caratterizzazione che, per le condizioni meteorologiche.
Da cittadino ritenevo che il cumulo di cariche concentrate nell’essere progettista, direttore dei lavori ed anche assessore comunale, costituissero un elemento propulsivo alla realizzazione dell’opera e garantissero la consegna del Parco alla fruibilità della Cittadinanza; convinzione che oggi mi viene vanificata da tempistiche del tutto incerte che inficiano, sostanzialmente, la pronta volontà di una consegna del parco all’utilizzo pubblico in tempi stretti.
La delusione deriva dalla sostanziale confusione che si registra nelle date di consegna dei lavori che, come riportato nelle foto allegate, passano da un fine lavori previsto per il 25/01/2012 a, se va bene, a fine ottobre del 2012; inoltre, percorrendo il tratto della ciclabile “Pittachi” che scende verso il fondo valle del canale Cillarese, vi è un bel cartello del Comune che riporta l’Ordinanza dell’Ufficio traffico n. 4375 del 06/06/2011 con la quale, garbatamente, il Comune si scusa per il divieto al transito pedonale fino al 30/06/2012. Eppure siamo ad agosto del 2012 ed il cartello dell’Ordinanza è sempre al suo posto e, ovviamente, visto che non è cambiato nulla, le scuse non sono più accettabili.
Nessuno mette in dubbio la valenza del Parco e quello che potrà ancor più in seguito rappresentare per l’intera popolazione, ma riscontro poca razionalità nel mantenere chiuso all’utilizzo almeno quella parte di parco ultimata dagli interventi progettuali. Infatti, facendo parte del popolo dei runners e dei walkers (corridori e camminatori), soffro profondamente l’impossibilità di poter utilizzare a pieno la vecchia ciclabile della Pittachi che attraversa la valle del Cillarese e che, solo con un po’ di razionalità e buon senso, potrebbe essere riaperta.
Inoltre, i lavori della porzione di Parco posti nella parte in sponda destra della valle, al di sotto del ponte della statale e fino al confine con la recinzione dell’area del Consorzio ASI, sono da tempo ultimati e, da tecnico, riconosco che sono anche stati molto ben realizzati (strade, muretti a secco, scoli, ecc.); evidenzio, comunque, che la manutenzione delle specie arboree è molto scarsa al punto che si riscontrano stati di abbandono e degrado che vanno risanati in tempi stretti.
Alla protesta fa seguito la proposta, così come piace al nostro Sindaco, che è quella di riaprire all’uso pubblico sia la vecchia ciclabile che la porzione di Parco ultimata dai lavori, delimitando, quelle porzioni ancora in fase di ultimazione e poste in prossimità della foce del canale Cillarese.
In definitiva, si propone l’apertura, senza alcun indugio, della porzione di Parco ultimato, la riapertura della vecchia ciclabile, l’affidamento per la gestione del verde e, in particolare, la rimozione immediata del cartello che vieta l’accesso fino al trenta giugno e che rappresenta una reale presa in giro per i frequentatori.
Per il resto, visto che si continuano a fornire proroghe e non “penali” alla ditta aggiudicataria dei lavori, auguriamoci di avere un periodo autunno-vernino poco piovoso e di poter godere delle bellezze del parco, della nostra natura e garantendo al popolo dei corridori e camminatori condizioni e spazi tali da poter esercitare il proprio hobby e di esaltare le capacità di intervento di questa amministrazione.
Brindisi 04/08/2012 prof. dott. Francesco Magno
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